Inter Gran Riserva, la squadra di Simone Inzaghi assomiglia sempre di più ad un vino pregiato: migliora con il tempo, ma soprattutto con le seconde linee
Si dice che il vino migliori invecchiando. La buona riuscita di ogni esame gustativo richiede poi il superamento di più fasi e la valutazione di diverse caratteristiche. Dall’enologia al calcio il passo è più breve di quanto si possa pensare. La terza Inter di Simone Inzaghi ha infatti tutti gli elementi per etichettarsi come Gran Riserva: età superiore alla media (esperienza) e una grandissima varietà di sapori – ossia soluzioni di gioco. Oltre, a dirla tutta, una certa predisposizione nel far girare la testa agli avversari.
Il dominio incontrastato in patria e le (ormai) giuste aspirazioni continentali si possono spiegare anche con l’affidabilità delle seconde linee. I co-titolari, per dirla con Marotta. Sì, perché se da una parte al nostro allenatore piace ancora la vecchia filastrocca dell’undici ripetuto a memoria, il fu Inzaghino deve fare i conti con i tempi serrati del calcio moderno. Ecco che – a differenza delle passate – la gestione dei cambi e delle rotazioni si sta rivelando un’arma in più. Andiamo nel dettaglio.
Inter Gran Riserva, i numeri delle seconde linee
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Il primo gol “proveniente” dalla panchina è quello di Frattesi nel derby della quarta giornata. Marcatura ininfluente ai fini del risultato finale. La mezzala romana diventerà però protagonista di quello che può essere considerato il punto di svolta della stagione nerazzurra. Ovvero il minuto 93 di un complicatissimo Inter-Verona: tap-in vincente e tre punti di platino messi a referto. Un paio di settimane prima ci pensò Bisseck, ormai ex oggetto misterioso, ad indirizzare la gara casalinga giocata contro il Lecce. Nello stesso periodo andò a segno anche Carlos Augusto. Erano gli ottavi di Coppa Italia, peccato che subito dopo si accese la lampadina del genio bolognese Zirkzee.
Il ben più navigato Sanchez, invece, ha messo lo zampino in Champions (Salisburgo e Benfica). Per il cileno, sbloccatosi in campionato proprio ieri sera, anche il merito di aver avviato l’azione che in Supercoppa ha portato alla risolutoria rete di Lautaro. Passiamo quindi ad Asllani, al primo centro in assoluto con la maglia nerazzurra. L’albanese aveva già propiziato – con un precisissimo lancio e un calibrato angolo – le vittorie di misura ai danni di Roma e Fiorentina. L’Inter Gran Riserva può oggi infine contare sulla rinnovata fiducia del volenteroso Arnautovic. All’attivo del numero otto il punto di Genova dell’andata e – soprattutto – la pesantissima rete del 20 febbraio all’Atletico Madrid. Per chiudere al più presto la pratica scudetto e prolungare il viaggio continentale ci sarà ancora bisogno di loro. Da qui al primo giugno ci sono un paio di bottiglie da stappare…