Nell’Inter funziona quasi tutto: il quasi è rappresentato dal calo visibile di Lautaro Martinez. Per vincere e restare in alto serve il vero “Toro”
Nell’Inter 2024-2025, seppur i fatti dicono di un avvio molto positivo, i tarli di una preoccupazione esistono. Se la difesa ha ritrovato un assetto di un certo spessore e il centrocampo si sta dimostrando di egual dimensione, là davanti qualcosa zoppica. Nelle statistiche in cui il punteggio medio rappresenta il punteggio statistico del giocatore in un periodo di tempo su più partite, sommando la valutazione individuale del giocatore per ogni partita e dividendo il totale per il numero di partite, si evince che Lautaro Martínez è il giocatore che tra i nerazzurri è in netto calo.
Snocciolando i numeri, negli ultimi dodici mesi l’attaccante argentino è sceso da una valutazione di 7.8 (fino a un minimo di 7.1) a 6.1 nell’ultimo mese, il minimo stagionale. Dati che rispecchiano la sua produttività, arrivata al lumicino. Nell’albiceleste le cose cambiano, se pensiamo che è stato capocannoniere dell’ultima Copa America, realizzando 5 gol in soli 125 minuti. Suo il timbro decisivo nella finale. Il problema Lautaro, quindi, riguarda solo Simone Inzaghi.
Inter, saldo negativo per Lautaro Martinez
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Quali possono essere i problemi? Non dimentichiamo il rinnovo arrivato pochi mesi fa. Forse un senso inconscio d’appagamento. Oppure l’arrivo di Mehdi Taremi. Si è alzata la competitività nel ruolo, quindi un senso di disturbo. Ipotesi azzardata, ma non peregrina. Lui che è cresciuto sotto l’ombra di Mauro Icardi, dovrebbe essere avvezzo alla lotta per un posto, anche se lui è stato il partner perfetto sia di Romelu Lukaku, sia di Edin Džeko. Guardando i numeri, la cosa che salta all’occhio è che la punta di Bahía Blanca ha sempre migliorato il suo trend in campionato: 6 gol nel 2018-19, poi 14 in quello successivo, ancora 21 in due stagioni consecutive e 24 nella scorsa. Dall’inizio di questo torneo è fermo a quota 5, e guardando le sue prestazioni non giureremmo a una produzione superiore a quello dell’anno della seconda stella.
A suffragio della bontà del giocatore è evidente l’upgrade che accompagna ogni suo collega di reparto. Tornando a bomba su ciò che è Lautaro nell’economia dell’Inter, il saldo è un negativo preoccupante che inficia e non di poco sulla produttività sottoporta.
L’equazione è una simbolica ricostruzione al ribasso, che Marcus Thuram sta in qualche modo sopperendo, avendo già raggiunto la doppia cifra. Nonostante tutto l’Inter è hype in tutte le competizioni, ma con un’Atalanta di queste dimensioni, con un Napoli tutt’altro che arrendevole e qualche altra compagine ben attrezzata l’arrivo del vero Lautaro Martínez è auspicabile. Altrimenti vincere nell’anno della consacrazione sarà soltanto un sogno durato un maledetto inverno.