Nel posticipo della sedicesima giorna l’Inter polverizza la Lazio: numeri alla mano la creatura di Simone Inzaghi è spaventosa. E può ancora migliorare…
Il ginocchio di Ronaldo che salta e l’incubo del 5 maggio. Se c’è una trasferta che il tifoso dell’Inter (con qualche anno sulle spalle) attende ogni stagione con più apprensione del solito è sicuramente quella nella Roma biancoceleste. Ora, è vero che la storia non fa mai risultato ma – innegabilmente – condiziona la percezione del presente. E se c’era una squadra che, almeno fino a ieri pomeriggio, avremmo evitato volentieri in questo intasatissimo mese di dicembre, beh, quella era proprio la Lazio. Perché, oltre ad essere in un ottimo momento di forma, aveva dato negli ultimi dieci giorni anche importanti segnali di maturità. Eliminando il Napoli dalla Coppa Italia, andando a vincere sul campo della stessa ex capolista e – in Europa League – sul sempre difficile rettangolo verde dell’Ajax.
E infatti nella prima mezz’ora abbondante di gioco Zaccagni e soci sono riusciti a limitare al massimo le trame offensive degli uomini di Simone Inzaghi. Provando oltrettuto a farsi vedere dalla parti di Sommer. Ma in maniera intelligente (e poi con una forza devastante) i nerazzurri hanno saputo aspettare l’episodio capace di capovolgere l’inerzia di una gara che si stava rivelando complicata. Non è la prima volta che capita. Ma mai come ieri l’Inter aveva mostrato una tale potenza di fuoco: tolto il tappo è esploso il vulcano.
L’Inter ne fa sei alla Lazio: la squadra di Inzaghi è spaventosa
Inter, così sei spaventosa!
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Erano trent’anni che la Lazio non subiva sei reti tra le mura amiche. Il terzo miglior attacco del campionato poi non ha mai davvero messo in difficoltà la retroguardia dell’Inter: negli ultimi due mesi di Serie A – escludendo il rocambolesco pari maturato con la Juve – i nerazzurri sono stati bucati solo dal Napoli (azione d’angolo) e ininfluentemente dal Parma. Difesa della Beneamata che, lo ricordiamo, sta giocando senza due dei tre titolari – Acerbi e Pavard.
Ieri sera la Beneamata è andata a bersaglio con 6 uomini diversi, in totale – nella sola Serie A – siamo a quota 14 marcatori. E mancano all’appello ancora Arnautovic e Taremi (per quanto spuntati, almeno un gettone lo metteranno). L’Inter, nonostante un Lautaro Martinez in crisi d’astinenza, sotto l’arco alpino segna in media più di 2,5 reti a partita. Sembra incredibile ma si può ancora crescere: l’Atalanta è avvisata, con questi presupposti l’asterisco non fa più paura. E da ieri sera, forse, nemmeno la trasferta in casa della Lazio.