Beppe Marotta orgoglioso di essere presidente dell’Inter e vuole dare continuità al suo ruolo e al progetto, respingendo altre offerte e proposte
Sei mesi da presidente, con uno sguardo al futuro. Da giugno la proprietà dell’Inter è passata a Oaktree, che ha deciso di propendere per la continuità aziendale e ha voluto affidare a Beppe Marotta il ruolo di numero uno della società. Una posizione di cui va orgoglioso. Un coronamento per la sua carriera, che non è cambiata di molto, ma adesso richiede ancora più dedizione e impegno.
L’ha ammesso Marotta stesso in un’intervista a Sky Sport, in cui ha parlato di questi suoi primi mesi da presidente, che ha imparato a fare durante la sua lunga carriera da dirigente accanto ai proprietari delle sue squadre:
Intanto devo ringraziare la proprietà di Oaktree che mi ha dato fiducia da subito ed una maggiore responsabilità, avendomi nominato presidente di una società come l’Inter che è qualcosa di straordinario. Lo è per me e per la mia carriera, sempre nell’ottica di far sì che il cammino dell’Inter sia vincente e pieno di risultati. Non è cambiato molto, se non l’assoluta dedizione e l’impegno che avevo e che oggi ho ancora di più. Nel mio cammino ho vissuto esperienze di tanti presidenti e modelli di gestione di club. Nell’evoluzione storica e sociale di questo fenomeno mi sono adattato, ho tratto tantissimo dai miei presidenti e tutti mi hanno dato tanto e mi hanno arricchito ed oggi chiaramente questo arricchimento lo manifesto ancora di più in questo ruolo apicale all’Inter
Da presidente, Beppe Marotta vuole essere equilibrato. Perché una delle cose principali che ha appreso negli anni ai vertici del calcio è il rispetto dei ruoli di ognuno. La dirigenza dell’Inter ha tanti volti operativi e il presidente non vuole calpestare i piedi a nessuno:
Il rispetto dei ruoli è la prima cosa per me. Piero Ausilio, da ds, è quello che si confronta di più con Inzaghi, ma siccome il nostro è un gioco di squadra il confronto di noi è quotidiano. Ogni giorno parliamo delle varie dinamiche, con ognuno che porta la sua competenza
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Essere presidente significa farsi carico, ancora di più, di incarichi di rappresentanza, di lavoro e cooperazione con le istituzioni politiche. E proporre soluzioni:
Io sono una persona che ha raggiunto il pieno della propria esperienza calcistica, conosco bene questo settore avendo iniziato da ragazzino. L’aspetto che dobbiamo combattere è la litigiosità e dei personalismi esasperati. Dobbiamo essere tutti uniti per portare avanti un fenomeno che a tratti traballa nel confronto alle altre nazioni europee. Dobbiamo rivolgerci al Governo, i grandi problemi sono il Decreto Crescita che non ci dà la possibilità di utilizzare gli stranieri con agevolazioni che un manager ha. Guarda caso, nel momento in cui è stato attuato il Decreto, le nostre squadre sono arrivate tutte in fondo nelle Coppe. Ci siamo ritornati anche, l’Atalanta ha vinto
La lunga esperienza di lavoro di Marotta nel mondo del calcio lo ha reso un potenziale candidato per ruoli di spicco a livello federale. Il suo nome è stato fatto anche per l’eventuale presidenza della Figc oppure, addirittura, per diventare in futuro il Ministro dello Sport. Ma nella sua testa c’è solo l’Inter e la voglia di dare continuità al progetto attuale:
Sono un amante del mondo del calcio e dello sport, sono contento della mia carriera e sono contentissimo di fare il presidente dell’Inter, un ruolo che mi occupa molto. Poi mi dedico a osservare a ciò che avviene attorno a noi. Una delle grosse pecche del nostro sistema è che non può garantire lo sport in modo gratuito ai nostri bambini. Abodi è un ministro moderno, acuto, insieme a Valditara devono creare il connubio tra attività scolastica e sportiva”. Io all’Inter ancora a lungo? All’Inter sto bene per cui spero di dare risultati, contribuire ad ottenerli