L’Inter graffia e scappa. Poi si spegne, arranca. Subisce un gancio, poi un altro e pure il colpo del ko. Ma proprio quando – minuto novantadue e quaranta secondi – si trova a terra, esanime, viene ridestata dallo schiaffone del suo uomo più carismatico. Infine la stoica interpretazione nei tempi supplementari. Inter-Barcellona finisce 4-3, sarà la seconda finale di Champions League negli ultimi tre anni: nella notte degli eroi è successo di tutto.
Eroe, ovvero chi riesce a dar prova di grande coraggio e abnegazione. Come Lautaro Martinez, che recupera in tempo record dall’elongazione patita solamente sei giorni fa in terra spagnola. Il capitano che fa il gioco sporco, sblocca la contesa e si guadagna il rigore del raddoppio. E che dire dell’altra metà della ThuLa? Markus Thuram, generoso come non mai, in campo con uno spirito da Libro Cuore. É riuscito a dar tutto. E forse anche di più.
Champions League, l’Inter vola in finale: tutti gli eroi di San Siro
Eroe, come Yann Sommer. Il numero uno svizzero è stato costretto agli straordinari. In particolar modo dal minuto quarantasei in avanti: saremo sinceri, abbiamo perso il conto degli interventi decisivi. Ma eroico lo è stato soprattutto Francesco Acerbi. E non solo per la rete che ha rimesso in carreggiata tutto il mondo interista. L’ultimo a mollare, anche quando la barca sembrava fare acqua da tutte le parti. Si è messo in tasca prima Ferran Torres, poi un certo Robert Lewandoski. Sulla stessa falsariga pure Stefan de Vrij: per l’olandese poche battute – è entrato al 108′ – con una cattiveria agonistica da far vedere, se non nelle scuole calcio, almeno dalla categoria Allievi in avanti.
E poi – ovviamente – c’è lui. Davide Frattesi, l’uomo del 4-3, l’assaltatore delle terre d’Europa, il killer delle vittime illustri. Dopo la rete al Bayern Monaco nell’andata dei quarti, trasforma in oro il suggerimento di un ritrovato Mehdi Taremi. Il punto che ai supplementari stende il Barcellona dei fenomeni e vale un biglietto di sola andata per la finale della coppa dalle grandi orecchie. Più dei giocolieri blaugrana, l’immenso cuore dei nerazzurri. Impresa compiuta, appuntamento al 31 maggio.