Cessione Inter, è stata una buona giornata per i nerazzurri, che si preparano a salutare Steven Zhang: il commento di Beppe Marotta sulle ultime ore travagliate
Una giornata tremenda. Così ha definito Beppe Marotta quanto accaduto il 18 maggio, con il comunicato ufficiale diffuso da Steven Zhang sul sito ufficiale dell’Inter in cui, di fatto, rende ufficioso il futuro passaggio a Oaktree, interessato a escutere il pegno dopo il mancato rientro dal prestito di 270 milioni.
L’amministratore delegato nerazzurro avrebbe dovuto presenziare al Moby Dick Festival di Noli, ma, invece, si è limitato solo a mandare un videomessaggio in cui chiarisce la giornata molto complicata in casa Inter, che deve anche preparare la festa-scudetto con la Lazio:
Grazie di avermi invitato, conosco bene la città di Noli e mi sarebbe piaciuto essere lì con voi fisicamente. Purtroppo, oggi è stata una giornata tremenda, oltre che per la preparazione della partita di domani (oggi contro la Lazio, ndr), anche per vicissitudini di carattere finanziario. Stiamo aspettando l’esito di questa cosa.
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Marotta ha poi ripercorso la sua vita dal punto di vistra dei successi sportivi. Più i momenti belli che quelli brutti in una carriera colma di successi ovunque sia andato. Successi come la seconda stella e le coppe alzate all’Inter, ma anche come le tre finali di Champions ottenute con Juventus e con i nerazzurri l’anno scorso. L’importante è programmare, perché Marotta non ha certo fatto miracoli:
La mia vita, soprattutto sotto il carattere sportivo, ha avuto momenti più belli che brutti. Ho ottenuto tante belle soddisfazioni ovunque sono andato. Ci metto tanta passione. Questo è ‘l’effetto C’, circostanze favorevoli per arrivare al successo, un elemento importante. Ma comunque è sinonimo di ‘Competenza’. Il miracolo in ambito sportivo viene usata spessissimo ma non ho avuto nulla di miracoloso. Le vittorie sono ottenute per qualcosa di programmato. La differenza tra vincere un campionato e una Champions, o comunque arrivare in finale, è legata a fattori differenti. Io penso che il campionato lo vinca generalmente la squadra più forte, perché è un cammino lungo. In Champions c’è anche un discorso di fortuna, perché è fatta di partite secche in cui può accadere di tutto.


