Una volta definito il passaggio di proprietà dell’Inter – in attesa di una cessione – bisogna capire come agirà Oaktree: il punto di Alessandro Giudice
L’Inter sarà di Oaktree. Ormai non ci sono dubbi al riguardo, con il fondo californiano che ha atteso la scadenza del prestito concesso a Steven Zhang e potrà escutere il pegno ovverosia la maggioranza delle azioni della società nerazzurra, che passerà di proprietà dopo otto anni.
La procedura, come riporta Alessandro Giudice sul Corriere dello Sport, in Lussemburgo è molto rapida. La mente va a quanto successo con il Milan di Yonghong Li nel 2018 e il passaggio al fondo Elliott in modalità molto simili:
In Lussemburgo la procedura è molto rapida. Basti tornare con la memoria al 2018 quando Elliott spossessò Yonghong Li del Milan: il 6 luglio (venerdì) non arrivò il rimborso dei 32 milioni anticipati da Elliott che il 9 luglio (lunedì) si sostituì a Li nei diritti di voto della società lussemburghese, azzerando il CdA nominato dal cinese. Il giorno successivo riunì l’assemblea straordinaria del veicolo, nominandone il nuovo CdA e annunciando in un comunicato di avere assunto il controllo del Milan. Due giorni dopo, 12 luglio, il trasferimento delle quote venne registrato nei registri camerali del granducato.
Cessione Inter, cosa farà Oaktree: l’opinione di Giudice
Cessione Inter, Alessandro Giudice: priorità Oaktree è l’equilibrio. Gli scenari
LEGGI ANCHE Cessione Inter, Oaktree e il modello Caen: quale strategia per il futuro?
Oaktree con le stesse modalità si prenderà l’Inter, con la procedura di sostituzione degli organi sociali che potrebbe arrivare entro venerdì ed essere ufficializzata la prossima settimana. Poi ci sarà l’Assemblea degli azionisti e la nomina di un nuovo Cda che darà inizio all’era del fondo.
Cosa accadrà all’Inter. Giudice su questo è molto chiaro. La gestione di Steven Zhang negli ultimi anni ha avuto bisogno di iniezioni di cassa, con il presidente che attingeva dalla controllante, che poteva contare sui 275 milioni prestati proprio da Oaktree. Con il fondo onon sarà così:
I fondi non hanno molta fl essibilità nel sostenere aumenti di capitale, soprattutto se non programmati con largo anticipo e non funzionali a obiettivi precisi.
Possibile, dunque, che ci possano essere direttive più stringenti, soprattutto per quanto riguarda i rinnovi di contratto e la ricerca di un equlibrio, priorità per il fondo:
Non sarebbe perciò una sorpresa se il nuovo azionista impartisse direttive più stringenti che in passato. In tal caso, bisognerebbe ragionare sulla convenienza economica a rinnovare contratti molto onerosi appesantendo così un monte ingaggi che l’Inter deve progressivamente ridurre, rispetto alle eventuali possibilità di cessione sul mercato. Non è logico attendersi smantellamenti o smobilitazioni, ma un’accelerazione sul sentiero di equilibrio non sembra un’ipotesi tanto fantasiosa


