Fin da subito ha mandato in rampa di lancio con buonissimi risultati Petar Sucic e Ange-Yoan Bonny. Ha messo Manuel Akanji come pietra angolare della difesa e sgrezzato quel diamante che porta il nome di Francesco Pio Esposito. Fino a una manciata di giorni fa mister Chivu era riuscito a far rendere al meglio gran parte del calciomercato dell’Inter: all’appello dei promossi mancavano solamente gli oggetti misteriosi Andy Diouf e – soprattutto – Luis Henrique.
Calciomercato: l’Inter scopre anche Luis Henrique
Sul francese il merito del tecnico romeno se vogliamo è doppio, avendo toccato le giuste corde pur facendogli interpretare un ruolo non così naturale per l’ex Lens. Quella dell’esterno brasiliano, almeno fino a domenica scorsa, sembrava l’ennesima parabola della classica meteora passata in nerazzurro.
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Sì, perché il numero undici le sue occasioni in stagione – pur contandole sulle dita di una mano – le aveva pur avute. Bruciandole tutte, tanto da farsi preferire in una gara tanto complicata come il derby un Carlos Augusto totalmente fuori contesto. Il suo tempo, insomma, pareva scaduto. Eppure Chivu ha pazientemente insistito: la sufficiente prova di Pisa, il buon allenamento sulla mancina contro il Venezia, la convincente partita con la quinta forza del campionato.
Il primo assist del brasiliano
Ad oggi il centrocampista di Joao Pessoa ha collezionato un totale di dodici presenze tra Serie A, Champions League e Coppa Italia. Ancora a secco in termini realizzativi, quello per il Toro è il primo assist dell’esperienza interista.
Secondo qualche indiscrezione il brasiliano pareva destinato al prestito, già da gennaio: la società, probabilmente su suggerimento dello stesso Chivu, ha sempre negato. E i risultati in termini di prestazioni, sembrano dare ragione a società e staff tecnico nerazzurro. La pazienza, si sa, è la virtù dei forti.



