Triplice fischio sul calciomercato della Serie A, quindi dell’Inter: tra i tanti commenti conclusivi degli addetti ai lavori particolarmente interessante il punto di vista di Fabrizio Biasin. Il famoso giornalista sportivo si è espresso in un corposo post pubblicato su Facebook e riportato anche sul proprio profilo Instagram.
Calciomercato Inter, le parole di Fabrizio Biasin
La penna di Libero va subito al sodo: “Mercato chiuso. Al netto delle questioni tecniche – ovviamente fondamentali, il campo ‘dirà’- la sensazione è che all’Inter abbiano colpevolmente sottovalutato la questione ambientale”.
Questo perché “Una squadra reduce da un finale di stagione sportivamente ‘drammatico’ aveva bisogno di una scossa emotiva, ovvero quantomeno di un colpo di mercato ad effetto, anche a costo di andare contro i propri principi di logica e gestione. E quel colpo quest’estate andava fatto a prescindere, in particolare dopo averlo fatto assaporare alla piazza. Perché così è stato“.
Infatti “Se tu fai intendere che arriverà un giocatore importante, ma poi quel giocatore non arriva (Akanji per Pavard è solo una questione di impellente necessità), diventa difficile far digerire una strategia diametralmente opposta, quella della ‘linea giovane”’ a meno che tutto non vada subito per il verso giusto. Viceversa, al primo inciampo ti devi aspettare che la gente si incazzi, perché gli avevi fatto intendere una cosa (giovani + un colpaccio) e poi gliene hai presentata un’altra (giovani e stop)“.
“Non si può abbandonare San Siro”
Pur criticando l’operato della società, sul calciomercato dell’Inter Fabrizio Biasin non è totalmente pessimista. “La squadra – ma qui siamo nel campo dei giudizi personali – resta potenzialmente molto forte, ma adesso è tenuta a fare uno sforzo doppio: se prima doveva dimostrare quel che vale solo agli avversari, ora dovrà riconquistare anche i suoi stessi tifosi“.
Una volta analizzata la situazione, per così dire, tecnica, ecco l’affondo sulla questione del tifo: “E poi c’è lo stadio. Non si può abbandonare San Siro al suo destino. Né pensare di affrontare una stagione con questa situazione grottesca fatta di silenzi e momenti di imbarazzo generale. E questo non significa voler ignorare quel che è accaduto. Semmai vuol dire provare a tutelare tutti coloro che con certe questioni non c’entrano nulla e, nel rispetto delle regole, vorrebbero un Meazza capace di sostenere la squadra come ha sempre fatto. Le squadre di calcio – ormai lo sappiamo – sono diventate vere e proprie aziende. E hanno precise linee guida da seguire. Ma sono aziende atipiche che non possono prescindere dal loro cliente più importante: il tifoso“.
E come lo si conquista il tifoso? “con i risultati, è ovvio. Ma dopo quello che è accaduto nel finale della scorsa stagione anche con un’iniezione non programmata di ‘felicità potenziale’, quella che i tifosi nerazzurri si aspettavano, meritavano e infine non hanno avuto“.



