Benfica-Inter è anche la partita dei ricordi: quasi sessant’anni fa, infatti, le due squadre si fronteggiarono in finale di Champions.
L’attesa di Benfica-Inter ha portato qualche storico del calcio a consultare gli annali. Spulciando nelle cineteche e negli archivi, si è subito riportata alla cronaca un’altra partita storica tra milanesi e lusitani. Tanti anni fa, infatti, per essere precisi nel 1965, l’Inter riuscì ad accedere in finale di Champions League (all’epoca chiamata Coppa dei Campioni) proprio contro il Benfica.
La squadra lusitana aveva come fuoriclasse il celeberrimo Eusebio, a lungo bandiera delle Aquile, e in quegli anni era uno dei grandi protagonisti del calcio europeo. Nei primi anni ’60, infatti, aveva vinto ben due Coppe dei Campioni. solo due anni prima (1963) si era giocata la Coppa contro i rivali del Milan, poi usciti vincitori. Due anni dopo, ci riprova con i nerazzurri, anch’essi all’epoca una delle squadre più forte di sempre, allenate da Helenio Herrera.
Benfica-Inter, i ricordi degli ex nerazzurri di una notte di Champions
Benfica-Inter è anche la partita dei ricordi: quasi sessant’anni fa, infatti, le due squadre si fronteggiarono in finale di Champions.
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I ricordi degli ex nerazzurri della finale di Champions League del 1965 sono raccolti nelle pagine de la Gazzetta dello Sport. Cinque ex della Grande Inter di Herrera (Bedin, Mazzola, Guarnieri, Jair e L. Suarez) ricordano con piacere quella sera. Nonostante fosse difficile da giocare a causa della pioggia che aveva impantanato il terreno di San Siro, l’Inter vinse la sua seconda Coppa dei Campioni. Bedin dice a riguardo:
Toccò a me marcare Eusebio, che aveva una progressione impressionante. Fortunatamente il fango mi aiutò e lui poté fare ben poco. Ora confido molto in Lukaku.
Dello stesso parere anche Jair da Silva, l’ala brasiliana che decise la partita con una rete al 42′ del pt, accompagnata anche dalla fortuna poiché la palla bagnata scivolò clamorosamente dalle mani del portiere dei portoghesi e andò in porta. Le sue parole:
Il terreno era scivoloso, ma segnammo con una bella giocata di squadra: tra me, Mazzola, Peirò, Suarez, Corso avevamo tanta qualità davanti. Seppur meno per ragioni di distanza e salute, seguo sempre l’Inter. Questa poi è la “mia” partita: non voglio perderla per nulla al mondo.
Sandro Mazzola, invece, ricorda come gli avversari non volevano uscire sconfitti dal campo neanche al fischio finale. In particolare, l’ex capitano nerazzurro ricorda le lacrime di Eusebio:
Lo rivedo quasi in lacrime: lui e i suoi compagni non volevano abbandonare il campo ,mentre festeggiavamo. Per me è stato uno dei più grandi, in più vi assicuro che era anche molto simpatico. Noi eravamo fortissimi, ma penso che anche la squadra di Inzaghi
possa fare grandi imprese. L’ha dimostrato e può puntare su un centrocampo d’eccellenza.
Luisito Suarez invece sottolinea come invece la vittoria del ’65 sia stata piuttosto una rivincita personale dopo la sconfitta nella finale di quattro anni prima, quando egli era al Barcellona con Herrera allenatore:
Ho il ricordo meraviglioso della finale vinta in casa 4 anni dopo: impossibile dimenticare la pioggia, il campo, la paura di
Eusebio e poi la gioia. L’Inter di oggi? Dovrebbe ispirarsi al nostro spirito, alla nostra voglia di combattere l’uno per l’altro.