Autore: Marco Battistini

Interista ancora prima di appassionarsi al giuoco del pallone, si forgia nella beffa sportiva del 1997/98 e nella tragedia calcistica del 5 maggio. Segni particolari? È ancora oggi devoto alla santissima trinità nerazzurra dei tempi moderni: Javier Zanetti, Ronaldo e Marco Materazzi.

Tre partite, solamente tre punti. Solamente Gian Piero Gasperini riuscì a fare peggio: la miseria di un pareggio nelle prime tre gare giocate. Una partenza così non si vedeva dall’alba del nuovo millennio, quando Marcello Lippi abbandonò baracca e burattini al primo triplice fischio della stagione, lasciando la patata bollente all’impreparatissimo Marco Tardelli. L’Inter gioca ma non vince, incapace in due casi su tre di capitalizzare il lavoro della fase offensiva. Sì, perché – lo ribadiamo a chi dovesse ancora avere il prosciutto sugli occhi – i problemi della squadra di Cristian Chivu sono da ricercarsi nelle fondamenta. Non nelle…

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È la regola numero uno del manuale del calcio. Per lo meno di quello italiano. Vince lo scudetto chi subisce meno reti. No, non ci siamo immedesimati nel pur sempre simpatico José Altafini in una telecronaca della massima competizione nazionale agli inizi del nuovo millennio. Semplicemente basta incrociare i nomi di chi annualmente si cuce quel triangolino sul petto con i dati difensivi di tutte le squadre. E – ahinoi – la retroguardia dell’Inter fa acqua da tutte le parti. Un problema ormai sistemico Non da sabato pomeriggio. E nemmeno dalla gara interna giocata due settimane fa contro l’Udinese. Neppure dalle…

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Il 7 aprile del 2020 usciva nelle sale italiane “Ogni maledetta domenica”. Ovvero un film rimasto impresso nelle menti degli appassionati sportivi (soprattutto) per il discorso del coach Tony Damato (magistralmente interpretato da Al Pacino). “Dovete guardare il compagno che avete accanto, guardarlo negli occhi”. Dimenticativi però le restanti parole. Anzi, al contrario, pensate allo sguardo di un qualsiasi giocatore dell’Inter rivolto verso Marcus Thuram nei passaggi decisivi della gara di ieri contro la Juventus. Una regola non scritta C’è una regola non scritta nel mondo del pallone – valida dai campetti del torneo dei bar ai migliori salotti della…

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Ci siamo, è il “grande” giorno. Sì, perché Juventus-Inter è sempre Juventus-Inter. Non è una finale, non si decidono le sorti dello scudetto. È solamente la terza giornata di campionato. Ma, si mettano il cuore in pace gli amanti di fair-play e terzi tempi vari, il veleno è già pronto per essere versato nel calice della polemica calcistica. Un articolo che ha sempre mercato. Il derby d’Italia non potrà mai essere una partita come le altre. Nemmeno in amichevole, figuriamoci al via del torneo. Per dire, non lo è mai stata neanche nelle tanto bistrattate gare di Coppa Italia. O…

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Una media di quattordici (per la precisione 14,2) in più rispetto alla Vecchia Signora. Se Juventus-Inter si dovesse giocare solamente attraverso il peso specifico del recente passato non ci sarebbe partita. Lo fa notare la stampa nella sua edizione odierna. Scrive il principale quotidiano torinese: “Sono i punti che, in media, l’Inter ha conquistato in più della Juve negli ultimi cinque campionati, con un picco di 23 nel 2023/2024. E rispetto alla scorsa stagione, il gap da recuperare è di 11 punti. Ma quando si riparte si è tutti alla pari, anzi a dirla tutta la Juve arriva al derby…

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Gli esami non finiscono mai. Anche se sei l’Inter, anche se ti chiami Manuel Akanji e nel curriculum vitae hai collezionato scudetti, coppe e pure una Champions League. I nerazzurri sono chiamati a superare la Juventus per combattere la depressione post zero tituli e non iniziare la stagione con l’handicap del ritardo in classifica sul Napoli campione d’Italia. Il difensore, ultimo arrivato all’ombra della Madonnina, deve dimostrare di essere quel giocatore utile al salto di qualità di tutto il reparto arretrato. Inter: Manuel Akanji sistemerà la difesa? Dopo la deludente prova contro l’Udinese con ogni probabilità Yann Bisseck – il ragazzo avrà tempo e…

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Udine, Lecce, Firenze, Torino, Milano, Bergamo e Pisa. Ovvero il Giro d’Italia in diciassette stagioni. Otto stagioni al servizio della Vecchia Signora, un solo giro intorno al sole – ma è quello della seconda stella – con indosso la maglietta della Beneamata. Ahinoi, ha sempre lasciato il segno nei suoi Juventus-Inter: sei reti ai meneghini, vittima dei fischi dello Stadium (e delle attenzioni non proprio affettuosissime dei suoi ex compagni) al suo ritorno dopo il tradimento consumato nell’estate 2023. Trentasette candeline spente a maggio Juan Cuadrado gioca oggi nel neopromosso Pisa. Juventus-Inter: le parole di Juan Cuadrado Proprio in occasione…

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È stato il primo allenatore a vincere allo Stadium da avversario. Oggi non siede più sulle panchine, ma fa l’opinionista televisivo. Juventus-Inter si avvicina a grandi passi, così la Gazzetta dello Sport ha scambiato qualche battuta con Andrea Stramaccioni. Sollecitato dalla rosea, Strama ha parlato di mister Chivu: “È alla grande occasione, ma ha ereditato una situazione difficile. Quattro anni di Inzaghi e due di Conte sono fortemente connotanti sul 3-5-2. Ha deciso di seguire questa traccia, ma provando ad inserire le sue idee. Gli serve tempo, ma lui per primo sa bene che all’Inter il tempo stringe”. Juventus-Inter: le…

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Il calciomercato è chiuso, tuttavia i calciatori svincolati possono ancora accasarsi per la stagione 2025/26: potrebbe essere il caso dell’ex centrocampista dell’Inter Roberto Gagliardini. Cresciuto nelle giovanili dell’Atalanta dopo la gavetta in serie cadetta tra Cesena, Spezia e Vicenza l’interno di centrocampo si è fatto notare nella prima parte della stagione 2016/17. Proprio con la maglia della Dea: a gennaio 2017 quindi l’approdo a Milano, dove rimarrà fino al giugno 2023. Nell’ultimo biennio ha giocato con la maglia del Monza. Calciomercato: l’ex Inter Roberto Gagliardini vicino all’Hellas Verona Svincolato dalla società brianzola e reduce da un lungo infortunio le vie…

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Sarebbe potuto diventare il numero dieci della Juventus. Invece, scherzi del destino, è stato una semplice comparsa nell’Inter “qualitativamente più povera degli ultimi 15 anni”: Xherdan Shaqiri ha vinto tanto in giro per l’Europa. Non in nerazzurro, dove una decina di anni fa ha vissuto un breve passaggio – dal gennaio al giugno 2015 – del quale, nonostante tutto, conserva un discreto ricordo. Da Basilea a… Basilea Calcisticamente cresciuto nel Basilea, il centrocampista dal doppio passaporto svizzero e kosovaro si toglie più di una soddisfazione con la maglia del Bayern Monaco: Champions League, Bundesliga, Coppa di Germania. Non è un…

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