Corto muso allegriano e barricate contiane. Chivu, che sicuramente non pecca d’intelligenza, deve aver preso appunti dai suoi colleghi più esperti: la Beneamata – dopo un ottimo primo tempo terminato a reti bianche – sbanca Bergamo di misura e chiude il 2025 (maledetto, 2025) in testa alla classifica. Atalanta-Inter finisce 0-1: le pagelle della capolista.
Luis Henrique, professione terzino?
Sommer 6: torna titolare dopo il riposo arabo di Supercoppa. Ci mette il corpo su Zalewski e nel corso della stessa azione De Ketelaere lo supera, ma tutto si azzera per l’iniziale posizione di fuorigioco del polacco. Continua a vivere costantemente all’ombra della traversa, Samardzic lo grazia nel finale aprendo troppo il mancino.
Bisseck 6,5: meno pulito del solito sul gesto tecnico palla al piede, gara senza sbavature in fase difensiva.
Akanji 7: nonostante il diretto avversario sia un marcantonio, lo svizzero si mette in tasca Scamacca. Unico errore – fortunatamente senza conseguenze – nell’azione che porta Samardzic a calciare un rigore in movimento
Bastoni 6,5: novanta minuti sui soliti livelli. La gara a nostro avviso è impreziosita per come spende il giallo: se vuol reggere paragoni importanti, oltre ad altri titoli di squadra da mettere in bacheca, deve imparare a leggere certe azioni “alla vecchia maniera”
Luis Henrique 6,5: cresce alla distanza. Approccio timido ma estremamente ordinato, nella ripresa si invola e – chiuso da Carnesecchi – ha la lucidità di servire il pallone a Barella su un piatto d’argento. E se, semplicemente, fosse un terzino?
Atalanta-Inter, le pagelle. Barella quantitativo
Barella 6: tanta quantità. Qualitativamente però ci aspetteremmo qualcosa di meglio. Fallisce – a porta vuota – il potenziale vantaggio.
Calhanoglu 6,5: vicino “all’altro” regista lo si vede un po’ meno. Sale in cattedra dopo la rete del Toro quando è ora di gestire il vantaggio
Zielinski 7: l’esperimento del doppio regista è ampiamente riuscito. Tra i migliori nel bel primo tempo dell’Inter
Dimarco 6: per questioni fisiologiche gli uomini di Chivu cercano sempre la giocata giusta dalla sua parte. Cala con il passare dei minuti
Lautaro 7: tocca al suo killer instict togliere le castagne dal fuoco. Ancora una volta, ancora contro una medio-piccola. Per il momento va bene così: dal 2026 iniziamo ad aspettarci reti veramente pesanti. Bologna, Napoli, Arsenal, Borussia Dortmund: il Toro inizi già a leggere il menù di gennaio…
Thuram 5,5: il Tikus va ancora a corrente alternata. È pure sfortunato: troverebbe pure la via del gol se non fosse per il fuorigioco “tecnologico” del Capitano
I subentrati e mister Chivu
Esposito 7: come a Pisa gli bastano pochi secondi per mettere il timbro sui tre punti di platino. Scarta senza pensarci due volte il regalo di Djimsiti e spedisce al collega di reparto gli auguri di Buon Natale. Veni, vidi, assist
Mkhitaryan 6: un quarto d’ora accademico
Carlos Augusto 6,5: entra bene in partita
Diouf 5,5: ha una voglia matta di farsi vedere, sa di essere uno dei pochi (l’unico) capace di saltare l’uomo. Ma – impari in fretta la lezione – in certi frangenti bisogna badare al sodo.
Frattesi s.v.
Chivu 7: Conte piange, Allegri gioca a nascondino. Mister Chivu dal canto suo passerà il Capodanno a guarda tutti dall’alto. Ovvio, conterà molto di più essere lì tra ventidue gare. Giuste le scelte iniziali e l’approccio, tempestivo nella girandola dei cambi e lucido nella gestione del vantaggio: insomma, fa chiudere all’Inter questo 2025 travagliato nel migliore dei modi.



