Lode della vittoria sporca (volume 2). Ovvero quelle partite che a un certo della scorsa stagione la Beneamata si è dimenticata di fare. Un anno dopo, ancora nella Città Eterna, sempre di misura. Roma-Inter finisce 0-1: le pagelle della squadra nerazzurra.
Sommer rischia la frittata, Acerbi giganteggia
Sommer 6: tutto è bene quel che finisce bene. Preciso come un orologio svizzero per sessanta minuti, all’ora di gioca buca il retino e rischia di combinare la frittata: per nostra fortuna di questi tempi la mira di Dovbyk è quella di un Taremi qualunque. FARFALLINO
Akanji 6,5: novantasette minuti, zero sbavature. Dalla sua parte i giallorossi spingono ma non sfondano. MURETTO
Acerbi 7: nel bel primo tempo nerazzurro il tridente leggero dei capitolini sembra fargli il solletico. Nella ripresa i padroni di casa alzano i ritmi ma Ace non perde mai la trebisonda. Poi Gasperini decide di fargli un favore mettendo dalle sue parti il povero Dovbyk. LEONE
Bastoni 6,5: sbarazzino se può permettersi di spingere, toglie intelligentemente il piede dell’acceleratore quando c’è bisogno di stare sulla difensiva. Non legge la partita, la capisce proprio. STUDIATO
Dumfries 5,5: a inizio ripresa ha l’occasione per chiudere la gara. Non la sfrutta ed è un vero peccato, anche perché di lì in avanti per un buon quarto d’ora gli avversari prendono metri e coraggio. SOTTOTONO
Roma-Inter, le pagelle: Lautaro in ombra
Barella 7: dovremmo chiedere a Sky il video integrale del suo riscaldamento. Entra in partita prima del fischio d’inizio e mentre gli altri ventuno devono ancora svestire la tuta, lui vede un’autostrada da tre punti davanti a Bonny. PREPARATISSIMO
Calhanoglu 6,5: non avrà centimetri e muscoli come Koné, ma mister Chivu deve avergli sbloccato il ricordo di come si filtreggia davanti alla difesa. Si vede poco davanti, ma va benissimo così. RIAVVIATO
Mkhitaryan 6,5: lì nel mezzo è il più anziano di tutti, ma è quello che al triplice fischio ha messo nel contachilometri più strada degli altri. Chiude colpendo un palo. Anche con l’armeno il tecnico romeno deve aver cliccato il tasto giusto. BENJAMIN BUTTON
Dimarco 6: nel primo tempo da la costante sensazione che dal suo mancino possa uscire la giocata giusta. Il colpo rimane in canna, cala con il passare dei minuti ma la prestazione è abbondantemente sufficiente. CONTINUO
Lautaro 5: ha tutte le attenuanti del caso ma fatica. Come ogni volta che torna dalla pausa per la finestra riservata alle nazionali. E il giallo in partenza di certo non lo aiuta. PERDONATO
Bonny 7: pronti-via la Roma si mette a fare fuorigioco a metà campo. Non deve sembrargli vero, tanto che davanti a Svilar pare perdere il tempo giusto per colpire. E invece Ange-Yoan arma il destro e buca il portiere giallorosso. PUNTERUOLO
I subentrati e il mister
Esposito 6,5: al suo ingresso l’Inter riprende metri vitali di campo. Apre le ante e va a fare la guerra con la difesa capitolina. PREZIOSO
Frattesi 6: talvolta confusionario, ma se c’è da buttarsi su una seconda palla lo trovi proprio lì. E così serve a Mkhitaryan un cioccolatino che il numero ventidue incarta sul montante. PRESENTE
Sucic 6: entra in un momento complicato della gara e tiene la difficile zona del rettangolo verde con lucidità. QUANTITÀ
Zielinski 6,5: pochi minuti per Piotr possono bastare… per farci vedere come si esce palla al piede sotto pressione al limite dell’area al quinto di recupero. Baldanzi lo stende, l’Inter prende ossigeno e chiude la pratica. QUALITÀ
Carlos Augusto s.v.
Chivu 7: quelli bravi dicono che l’Inter non riesca a creare superiorità numerica nel fondamentale dell’uno contro uno. Nessun problema: un po’ come Scoglio, il dittatore democratico non fa poesia. Perché verticalizza. Intanto, in attesa di Milan-Fiorentina (e della prova del nove di sabato prossimo) si piazza nel gruppo di testa. CHIVU…OL ESSERE CAPOLISTA



