Inter, l’ex allenatore Andrea Stramaccioni ha rilasciato una lunghissima intervista alla Gazzetta dello Sport.
Stramaccioni, l’Inter può rimontare il Napoli?
“Siamo solo alla quarta giornata: l’Inter ha le qualità per farlo e il Napoli da questa stagione è tornato ad essere impegnato in Europa, aspetto che rischia di influire sul campionato. Quest’anno, però, la lotta non sembra essere limitata solo a quelle due“.
Come si rimonta?
“L’Inter ha giocato quattro partite propositive costruendo sempre tanto, ma anche concedendo troppo. In questo momento la squadra nerazzurra è prima in Serie A per quanto riguarda la percentuale di gol subiti in relazione al numero di attacchi ricevuti. Tradotto: prende gol con una facilità su cui bisogna lavorare“.
Troppi gol presi per tornare a vincere il campionato?
“Una delle caratteristiche che Chivu sta cercando di trasmettere è il pressing alto: la posizione di Calhanoglu, addosso al playmaker avversario, ne è un esempio. Inzaghi lo faceva, ma a tratti. Così si tende ad esporsi a qualche rischio in più. Per riprendersi la vetta, l’Inter deve ritrovare quella ferocia nelle marcature preventive e nei duelli“.
Sul piano dell’organico chi vede superiore?
“L’Inter ha rinforzato molto il valore delle alternative, soprattutto a centrocampo e in attacco. A parte Akanji per Pavard, gli altri hanno irrobustito la panchina ma il valore dei primi undici mi sembra confermato. Dopo anni in cui il mercato nerazzurro ha vissuto di parametri zero, ora le attenzioni si sono rivolte su profili under 23: scelte corrette per cui bisognerà avere un po’ di pazienza. Il Napoli, KDB a parte, ha preso giocatori più esperti ma sempre futuribili come Hojlund o Lucca. Numericamente gli azzurri hanno reso la rosa idonea sia al campionato che alla Champions“.
La convincono i nuovi, da una parte e dall’altra?
“Arrivare in grandi squadre comporta sempre un tempo di adattamento, mi ha impressionato la velocità con cui De Bruyne e Hojlund si sono inseriti. Sponda Inter, gli unici all’altezza dei titolarissimi sono Sucic e Akanji. Poi c’è Esposito che merita una menzione a parte: mi piace tantissimo ed ha tutte le carte in regola per essere la sorpresa“.
Chivu contro Conte, novità contro certezza. Un fattore determinante nella corsa al titolo?
“Il condottiero è sempre determinante. Possiamo dire che Chivu, con Antonio, ha davanti il peggior avversario possibile: per esperienza, carisma, leadership. Ma attenzione: non dimentichiamo Allegri e il suo Milan, senza coppe e libero di lavorare e avere giocatori più freschi come proprio il Napoli nella scorsa stagione. E mi ha colpito l’empatia che ha creato Gasperini con la Roma, oltre che quella consolidata dal finale di stagione scorso ed evidente in questo avvio di Tudor“.
Il calendario sorride ai nerazzurri, prima di un ottobre di ferro. L’operazione rimonta parte da qui?
“Questo non è il momento di guardare la classifica o il calendario, ma di ragionare partita dopo partita. L’obiettivo dell’Inter dev’essere quello di blindare l’area come Acerbi e compagni hanno fatto in passato. E anche il Napoli deve solo trovare continuità di prestazioni e di risultati“.
Dalla Primavera ad una prima squadra in difficoltà dopo stagioni al top, il percorso di Chivu ricorda quello di Strama: condivide? Avrebbe qualche consiglio da dare a Cristian?
“Cristian non ha bisogno di consigli perché è giovane ma esperto nel suo vissuto da calciatore internazionale. È già entrato nella testa dei giocatori e ha avuto le idee chiare fin da subito: conferma del sistema e lavoro su vecchie problematiche che l’Inter si portava dietro. Sta cercando di migliorare e implementare con le sue idee le qualità e il rendimento della squadra senza rivoluzioni o proclami, e questo mi piace“.