Ci siamo, è il “grande” giorno. Sì, perché Juventus-Inter è sempre Juventus-Inter. Non è una finale, non si decidono le sorti dello scudetto. È solamente la terza giornata di campionato. Ma, si mettano il cuore in pace gli amanti di fair-play e terzi tempi vari, il veleno è già pronto per essere versato nel calice della polemica calcistica. Un articolo che ha sempre mercato. Il derby d’Italia non potrà mai essere una partita come le altre. Nemmeno in amichevole, figuriamoci al via del torneo. Per dire, non lo è mai stata neanche nelle tanto bistrattate gare di Coppa Italia. O quando, per una delle due contendenti, non contava più nulla ai fini della classifica. Se dovessimo scegliere un fermo immagine sarebbe Perisic che prende per il collo Cuadrado.
Juventus-Inter, un piatto da servire… al veleno
Almeno per quelli della generazione di chi vi scrive Juventus-Inter non sarà mai una partita come le altre anche (soprattutto) per colpa di quel che successe il 26 aprile 1998. Con i bianconeri avanti per 1-0 Iuliano stende Ronaldo, lanciato davanti a Peruzzi, in piena area di rigore. Piero Ceccarini da Livorno lascia correre e sul ribaltamento di fronte, per un contatto enormemente minore, assegna il rigore alla Vecchia Signora (l’esecuzione di Del Piero verrà parata da Pagliuca).
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Scoppia il finimondo, perde la testa pure quel gentiluomo di Luigi Simoni. La Vecchia Signora si prenderà partita e scudetto, la Beneamata l’amara sensazione – accresciuta anni dopo con i fatti di Calciopoli – di aver perso una stagione per un qualcosa che andava oltre i fatti del rettangolo verde.
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Ma veniamo al presente. Concordiamo con Fabio Capello: per l’Inter è un test di psicologia. Ovvio, la perfezione non è cosa di questo mondo, tanto meno umana, ma sul valore della rosa nerazzurra in pochi nutrono dubbi. La Beneamata deve ritrovare se stessa: prima nella testa e poi nei meccanismi di gioco.
Lo abbiamo visto, affermazioni roboanti sulle piccole, come quelle contro il Torino, lasciano il tempo che trovano. Si spengono velocemente come un fiammifero. Spostano un po’ la classifica, né più né meno. Allora serve una scossa, una vittoria da raccontare. Esatto, magari al veleno: Juventus-Inter non sarà mai una partita come le altre. Ma quest’anno arriva nel miglior momento possibile.



