Annata nuova, vecchi difetti. Dopo l’illusoria goleada contro il Torino, la Beneamata ritorna nella sua peggiore versione – quella dello scorso finale di stagione – e si fa sorprendere in casa nella seconda giornata di campionato. Inter-Udinese finisce 1-2 per gli ospiti.
Inter-Udinese, la “solita” Beneamata
In continuità con la prima gara stagionale Cristian Chivu ripropone il 3-5-2, riponendo fiducia a Petar Sucic, questa volta nel ruolo di mezzala. Hakan Calhanoglu in regia. Yann Bisseck in luogo di Benjamin Pavard, ThuLa davanti.
Venti minuti tutto sommato buoni portano al vantaggio di Denzel Dumfries. Poi il buio. O meglio: i nerazzurri tornano ad essere quelli che hanno buttato via lo scudetto della passata stagione. Solite concessioni difensive, reti avversarie che arrivano troppo facilmente. In mezzo il centrocampista turco è l’ombra di se stesso, l’unico volto nuovo – il suddetto croato – non ripete la buona prova di sette giorni fa.
Il secondo tempo
Nella seconda frazione l’Udinese si chiude ordinatamente, l’Inter – come da copione primaverile – fa collezione di calci d’angolo e di grasse percentuali di possesso palla. Ovviamente senza creare occasioni da gol: Lautaro Martinez nervoso, Markus Thuram pare giocare a nascondino.
A farla da padrone dalla trequarti bianconera in giù (anche) un certo Oumar Solet. Prendano nota i difensori della compagine meneghina (su come ci si approccia mentalmente nella fase di non possesso), lo facciano pure gli uomini mercato dell’Inter.
Una difesa che scricchiola
Perché, per chi se lo fosse dimenticato, in Italia i campionati si vincono ancora subendo una rete in meno dell’avversario. Anche ieri sera l’Inter è partita dall’1-0: purtroppo la fase difensiva fa acqua da tutte le parti.
Molti addetti ai lavori parlano della mancanza di un uomo alla Lookman. Ma un profilo così la Beneamata non l’ha mai avuto: nell’anno della seconda stella la differenza l’hanno fatta Yann Sommer e colleghi di reparto. C’è tempo fino a stasera per mettere mano al portafoglio…



