Un gigante del nostro calcio, Osvaldo Bagnoli. L’ex allenatore compie 90 anni. Una vita di successi e di rivoluzioni in campo, sempre a rincorrere intuizioni e vittorie con il suo solito stile sobrio. Nato a Milano il 3 luglio 1935, Bagnoli ha legato la sua carriera da allenatore allo storico scudetto conquistato alla guida dell’Hellas Verona nella stagione 1984-1985.
Osvaldo Bagnoli, il tecnico della Bovisa fa 90
Appesi gli scarpini al chiodo dopo 18 anni spesi tra Milan, Verona, Udinese, Catanzaro, SPAL, Udinese e Verbania, Bagnoli ha iniziato la sua carriera da allenatore nei primi anni ’70. Ancora oggi viene ricordato come uno dei tecnici più iconici e impattanti del nostro calcio. Bagnoli ha scritto la pagina più bella della storia dell’Hellas Verona, con lo scudetto vinto nella stagione 1984-1985. Con il suo “catenaccio”, sistema semplice, lineare, solido ed efficace, che oggi viene etichettato in maniera negativa, il tecnico classe 1935 riuscì a modellare un autentico capolavoro sui giocatori a propria disposizione.
Da scarti di altre squadre quei giocatori in maglia gialloblù divennero elementi fondamenti, indispensabili per una stagione da urlo. Nell’estate 1984 in riva all’Adige sbarcarono giocatori come il tedesco Hans-Pieter Briegel e “cavallo pazzo” Preben Elkjaer Larsen, solo per fare due nomi. L’annata storica dell’Hellas Verona di Bagnoli si concluse con la conquista del primo storico scudetto.
Artefice della Fatal Verona, Bagnoli rimase sulla panchina scaligera 9 anni, dal 1981 al 1990. Tante altre buone cose, oltre allo scudetto: ottimi piazzamenti, il debutto nelle coppe europee, due finali di Coppa Italia, record di presenze in panchina. Una lunga storia d’amore e di successi, che purtroppo si concluse con un retrogusto amaro: alla fine della stagione 1989-1990 l’Hellas chiuse al sedicesimo posto in Serie A e retrocedette in Serie B.
Bagnoli ha costellato la sua carriera di imprese, risultati sportivi indimenticabili e capacità tecniche notevoli. Come non dimenticare la salvezza in Serie B ottenuta con il Rimini nel 1977-1978, il quarto posto con il Genoa in Serie A nel 1990-1991 (miglior risultato nel dopoguerra del Grifone), la prima vittoria di una squadra italiana ad Anfield contro il Liverpool in Coppa Uefa nella stagione 1991-1992 (Genoa poi uscito in semifinale contro l’Ajax di Van Gaal). Bagnoli concluse la sua carriera di allenatore all’Inter con il biennio 1992-1994. Finalmente una big. Con i nerazzurri ottiene un secondo posto al primo anno alle spalle del Milan di Fabio Capello.
La seconda stagione si chiude male, con i difficili rapporti con alcuni giocatori che portano al suo esonero. E a 59 anni Bagnoli dice addio al calcio. Dotato di buon senso, dal carattere schivo, Bagnoli ha celebrato i suoi successi senza darsi pienamente ampi meriti. Un rivoluzionario del calcio, dotato di intuizioni felici (da Di Gennaro falso nove a Tricella centrocampista aggiunto). Un uomo, un allenatore, un simbolo del nostro calcio. Auguri al tecnico della Bovisa per i suoi 90 anni. Anche se un personaggio come Bagnoli non ha età. Proprio come il suo Verona…