Dalle insistenze del Bayern Monaco all’interesse del Galatasaray, dodici mesi dopo il calciomercato (in uscita) dell’Inter torna a parlare di Hakan Calhanoglu. Il club più titolato di Turchia – in questa stagione la squadra allenata dalla vecchia conoscenza nerazzurra Okan Buruk ha vinto sia la Super Lig che la coppa nazionale – a quanto pare vorrebbe (ri)portare in patria il forte centrocampista nato nel febbraio 1994 nella lontana terra tedesca.
Calha sì, Calha no
Calha sì, Calha no: questo sarà il dilemma maggiore dell’estate nerazzurra. Perché, è sotto gli occhi di tutti, dopo essersi rivelato il miglior centrocampista della stagione 2023/24 anche nell’annata che volge al termine il numero venti è stato uno di quei due/tre giocatori (insieme a Markus Thuram e Denzel Dumfries) che hanno fatto la differenza. Hakan però l’ha fatta in entrambi i sensi: in positivo nei momenti di forma, in negativo durante le assenze e nei periodi di down.
Insostituibile nelle gerarchie di Simone Inzaghi, a rigor di logica l’iniziale continuità con il passato lo vedrebbe ancora una volta saldamente al centro del villaggio interista. Ma a fronte di una possibile offerta importante – i famosi quaranta milioni di cui parlano gli addetti ai lavori – qualche valutazione in merito andrebbe fatta.
Calciomercato Inter: Hakan Calhanoglu può essere sacrificabile?
Innanzitutto per il solo fatto che il rendimento del turco è andato in calando. Sia nei confronti della cavalcata della seconda stella, sia facendo il confronto tra prima e seconda parte del 2024/25. Più che la produzione offensiva ne ha risentito la tenuta difensiva – in particolar modo in campionato: un piccolo particolare che non deve sfuggire nel campionato dove si vince prendendone meno degli altri.
Ovviamente se le vie del calciomercato dovessere dividere le strade dell’Inter e di Hakan Calhanoglu la Beneamata perderebbe un rigorista al limite della perfezione (anche se quel legno dagli undici metri contro il Napoli avrebbe potuto cambiare l’economia dell’ultimo scudetto) e un ottimo tiratore dalla distanza – soluzione che va scomparendo nelle nuove generazioni di calciatori.
Ma soprattutto quella che a tutti gli effetti è la stata la regia, ago della bilancia del gioco nerazzurro: eppure ventiquattro mesi or sono si parlava negli stessi termini della cessione di Marcelo Brozovic.
Una grande plusvalenza
E qui torna in gioco un altro fattore, ovvero il cambio di guida tecnica. Ovvio, nessuno si priverebbe a cuor leggero di Calha, ma verosimilmente con un diverso sistema di gioco – pensiamo a un’eventuale coppia di centrampisti in linea – l’ex milanista potrebbe perdere definitivamente il crisma dell’insostituibilità.
Non perché in rosa ci sia già il suo sostituto naturale. Se Kristjan Asllani non ha mai dato le dovute garanzie, il poter competere in sede di calciomercato potrebbe portare l’Inter a fare seri ragionamenti sul futuro di Calhanoglu. Con un contratto (da dodici milioni lordi) in scadenza al 30 giugno 2027 i quaranta milioni di oggi un domani diventeranno una cifra nettamente più bassa. Sulla soglia delle trentadue primavere il turco può ancora migliorare? O quantomeno tornare sui livelli della seconda stella? Difficile dirlo, ma nello specifico caso l’occasione di mettere a bilancio una così corposa plusvalenza potrebbe non tornare più.