Non c’è stata partita. Psg-Inter, i novanta minuti più importanti del ciclo di Simone Inzaghi, il sogno dei quarantamila tifosi saliti a Monaco di Baviera, si trasformano in un incubo. Anzi, lo superano.
Umiliazione totale, con Lautaro Martinez e soci che – praticamente – non scendono in campo. Fin dal primo minuto le maglie blu fanno il bello e io cattivo tempo, in ogni parte di campo. Una squadra senza mordente, quella vestita di giallo, lunga, approssimativa, spenta, come poche altre volte nell’ultimo lustro. Oltre al 5-0 finale un dato su tutti: il primo tiro che ha centrato la porta di Gianluigi Donnarumma l’Inter l’ha fatto al minuto 75.
Il Psg si è rivelato più forte. Come più forte era il Manchester City. Ma ci sono sconfitte e sconfitte, il modo in cui maturano può dire molto sulla testa di una squadra. Ad esempio, non è accettabile subire una rete come la seconda: dal pressapochismo di Barella in area avversaria alla (solita) leggerezza di Dimarco nei propri sedici metri. I limiti mentali, costati un campionato, oggi hanno prodotto un’imbarcata imprevedibile. Almeno fino al fischio d’inizio.
Psg-Inter, ultimo ballo del ciclo di Simone Inzaghi?
Il ciclo di Simone Inzaghi, dicevamo. Il corso del blocco squadra, sicuramente è arrivato al termine. Troppi giocatori a fine corsa: il ritmo nel calcio moderno non è tutto ma vale quanto, se non più, di tecnica e tattica. Lo scudetto in faccia (ai cugini del Milan) è ormai un lontano ricordo, Inter-Barcellona 4-3 – con questa finale – andrà a sbiadirsi nel tempo.
Appunto, il mister. Cosa farà adesso? Molto, sicuramente, dipenderà da come deciderà di muoversi la società. Perché qua, finiti i ringraziamenti per una (tripla) cavalcata comunque bellissima al di là del finale, c’è bisogno di una mezza rivoluzione. Yann Sommer non sarà eterno, così come Francesco Acerbi. Henrikh Mkhitaryan sta già pensando al ritiro e davanti i milioni per un paio di punte vanno messi.
Oaktree se ci sei batti un colpo. Che ne sarà di questa Inter? Se si vuole stare lassù, tra le migliori d’Europa – con tutti i ricavi che ne conseguono – bisogna investire. Il 5-0 è pesante, meritato dal Psg ma irricevibile per qualsiasi interista. Qualcosa, però, dovrebbe insegnarlo…