È sicuramente il trofeo meno appetitoso dei tre, ma numeri e coefficienti di difficoltà alla mano, quello che si potrebbe rivelare più facile da raggiungere. Innanzitutto perché basterebbero due sole vittorie – e non le cinque del campionato (che, in caso di spareggio, potrebbero diventare addirittura sei) a questo punto praticamente necessarie per assicurasi lo scudetto. E poi perché – con tutto il rispetto visto il pregresso stagionale – Milan e Bologna (rispettivamente avversaria di serata e probabilissima finalista di Coppa Italia) sicuramente non valgono quanto Barcellona, Paris Saint-Germain o Arsenal, ossia le altre tre semifinaliste di Champions League. Ecco che, per dare una continuità al ciclo di vittorie iniziato nella stagione 2020/21 da Antonio Conte (due tricolori, altrettante coccarde e tre Supercoppe), Inter-Milan di questa sera assume un’importanza basilare.
Inter-Milan, Simone Inzaghi contro Sergio Conceição
Con un parziale di zero successi nei quattro derby già giocati in stagione ci sarà comunque bisogno della miglior versione interista. Simone Inzaghi – ovviamente – si affiderà al collaudatissimo 3-5-2. Sull’altra panchina, invece, il collega Sergio Conceição sembra intezionato a cambiare qualcosa nello scacchiere tattico del Diavolo rispetto alle precedenti stracittadine. Il tecnico portoghese infatti dovrebbe continuare sulla falsariga di quel 3-4-3 visto nelle ultime uscite dei cugini. Una scelta davvero particolare, se consideriamo che il Milan ha finora messo in difficoltà i campioni d’Italia andandosi a schierare in fase di possesso con il 4-2-4. Trazione anteriore che così composta ha messo a nudo più di una volta i (pochi) limiti di Lautaro Martinez e soci.
Uno spartito che – se così fosse – difficilmente verrebbe riproposto. Schierato sulla linea dei centrocampisti Theo Hernandez potrebbe aver molto meno spazio per sfruttare la sua fisicità, favorendo il lavoro del laborioso Darmian e la fisicità di Bisseck (sempre che la concentrazione del tedesco sia quella dei giorni migliori). La sensazione è quella che si possa “pestare i piedi” con Rafa Leao. Con le tre punte e un esterno – il francese, appunto – molto propenso alle sortite offensive si ridurrebbe oltrettuto lo spazio per gli inserimenti di uno dei migliori assaltatori milanisti. Vale a dire quel Reijnders che già ha bucato Sommer in campionato in uno dei tanti sanguinosi capovolgimenti di fronte. Un piccolo vantaggio? Ci sbilanciamo: così pare. A patto che l’Inter… faccia l’Inter.