Lautaro Martinez e Davide Frattesi firmano l’impresa nerazzurra all’Allianz Arena: Bayern Monaco-Inter finisce 1-2
Sofferenza e personalità, giocate d’autore e calcioni in tribuna. E ancora combinazioni offensive studiate a memoria e pullman parcheggiato davanti alla propria area di rigore. All’Allianz Arena di Monaco di Baviera l’Inter – come sanno fare le grandi squadre – ha giocato molteplici partite nell’arco di una sola gara. Prima il fisiologico tempo per togliersi di dosso l’inevitabile timore reverenziale (il Bayern non perdeva tra le mura amiche in Europa da quattro anni esatti), poi il carattere di farsi vedere con decisione dalle parti di Urbig. Al palo scheggiato da Harry Kane la risposta con una fucilata a salve di Carlos Augusto da ottima posizione.
“Coraggio” devono essersi detti Hakan Calhanoglu e soci a un certo punto della prima frazione. Il turco – come si suol dire – ha acceso la luce. Mentre capitan Lautaro si è caricato la squadra sulle spalle. Al minuto 38 proprio il numero dieci imbastisce sulla metà campo un’azione offensiva che si sviluppa sulla mancina. Piatto-tacco-esterno: ancora Carlos Augusto trova Markus Thuram, il francese di fino cerca l’altra metà della ThuLa e l’argentino anticipa la giocata di quel mezzo secondo che basta per passare in vantaggio. Fin qui, il primo tempo.
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Eccoci alla seconda frazione. Per dieci giri di lancette l’Inter prova ad apparecchiare la tavola per il raddoppio ma deve fare i conti con il ritorno dell’undici bavarese. Passano i minuti e il 5-3-2 davanti a Sommer inizia con pazienza – virtù dei forti – a costruire un muro che, nonostante la pressione dei tedeschi, non farà sporcare i guantoni alla guardia svizzera in completo giallo.
Almeno fino al minuto 85′, ovvero quando, sull’unica azione difensiva un po’ troppo morbida della retroguardia nerazzurra, l’immortale Thomas Muller trova il pareggio. Una rete che, va detto, avrebbe tagliato le gambe a chiunque. Ma non a questa Inter.
Così se dinamiche simili solitamente portano a risvegli terribili, i nerazzurri al contrario hanno trovato la forza per completare un’opera schiettamente italiana. Dopo tanto catenacciare ripartenza fulminea che Davide Frattesi chiude alla sua maniera. Barricate di altissima qualità, la Beneamata adesso ha l’obbligo di pensare in grande.