Inter-Juventus da possibile prova di forza si è trasformata in un grande rimpianto per altri due punti lasciati per strada: ai nerazzurri piace complicarsi la vita…
Inter-Juventus, nel bene e nel male è destinata a farci discutere. Qualcuno ha definito il pirotecnico 4-4 di San Siro come un grande spettacolo, uno spot per il calcio italiano. Magari per gli altri, non di certo per il tifo nerazzurro. Il quale, dopo aver visto l’Inter andare in vantaggio, farsi riprendere e superare, ribaltare il punteggio per poi allungare a inizio ripresa avrebbe sicuramente preferito annoiarsi negli ultimi venti minuti.
Più che di un boccone amaro il pareggio del Meazza ha – sportivamente parlando – il sapore della polpetta avvelenata. Sì, perché se è vero che 9 volte su 10 il campionato italiano lo vince la miglior difesa del campionato, così facendo la strada verso il secondo scudetto consecutivo diventa via quasi impercorribile. Cinque tiri subiti nello specchio e quattro gol presi in una gara che a metà secondo tempo era già chiusa. Sarebbe stata da blindare, col senno di poi. I guantoni di Di Gregorio – le sue patate valgono quanto un gol dell’ex – e un Yildiz reincarnazione del miglior Del Piero hanno fatto il resto.
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Onore agli avversari, “fino alla fine” – la loro massima – questa volta per davvero. Ma Sommer – non irresistibile, ormai non è più una novità – e soci devono fare (quattro) mea culpa. Non si possono lasciare due uomini soli, in mezzo all’area a difesa schierata. E negli ultimi sedici metri l’avversario lo si deve fisicamente sentire, senza farsi attirare dal pallone. Errare è umano, perseverare – ogni riferimento a Stefan de Vrij è puramente intenzionale – è diabolico. E ancora: qualcuno, al netto dei grandissimi meriti di Yildiz, ci dovrebbe spiegare com’è stato possibile – sul 4-2 e in totale controllo – farsi imbucare in quella maniera. Non una, ma per ben due volte. Nessuno chiede catenacci ormai fuori dalla storia, ma insomma un po’ di sano “calcio all’italiana” in questi casi non guasterebbe.
Qui più che della pazzia c’è dell’autolesionismo. Ed è un vero peccato, visti i rapporti di forza. Se vuole – e l’ha dimostrato anche ieri sera – l’Inter in Italia può mettere sotto chiunque. Anche il miglior sistema difensivo della Serie A. Però con i se e con i ma non si scrive la storia. Al massimo ci si complica la vita: come regalare un punto alla Juventus ed essere costretti a “tifare” Milan domani sera…