Paziente, compatta e pragmatica: l’Inter passa in casa di una coriacea Roma con il minimo scarto, una vittoria sporca che pesa più dei tre punti conquistati
Napoli, Juventus e Milan chiamano, l’Inter risponde per le rime con una vittoria sporca che lancia un importante messaggio a tutto il campionato. La stagione si avvia verso la prima, vera fase calda e come per magia – o forse no – Simone Inzaghi ritrova la versione più feroce della sua bestiale creatura. Certo, lo fa pagando un dazio che tutti avrebbero voluto evitare: mentre scriviamo ancora non conosciamo la vera entità dei problemi fisici di Francesco Acerbi e di Hakan Calhanoglu. Due defezioni importanti – soprattutto in ottica Juventus – ma ora bisogna fare di necessità virtù. E perché no, provare nuove soluzioni come l’insistere con Barella in cabina di regia o, come in Nazionale, lo spostamento di Bastoni nel mezzo del trio difensivo.
Tutti utili, nessuno indispensabile. Perché sì, almeno sotto l’arco alpino, i nerazzurri si confermano la squadra da battere. Gli uomini di Antonio Conte hanno bisogno di un rigore alquanto discutibile per sbrogliare la matassa dell’Empoli, i cugini di aggrapparsi a millimetri tecnologici per evitare una brutta figura in casa contro l’Udinese. Vittorie sporche, come quelle della Vecchia Signora, brutta e fortunata. Anche come quella dell’Inter, è vero. Ma la Roma – pur castrata da limiti strutturali evidenti – è di tutt’altra pasta. Tre mattoncini meritati che nel turno appena passato valgono mezzo punto in più. Un successo da provinciale, l’avrebbero felicemente descritto gli addetti ai lavori degli anni ‘90.
L’Inter passa a Roma: una bella vittoria sporca
Inter, lode della vittoria sporca
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Giusto qualche settimana fa una gara come quella dell’Olimpico – bloccata, con un avversario bravo a non concedere spazi – l’Inter non l’avrebbe portata a casa. O almeno, avrebbe fatto una fatica tremenda. Ieri sera Sommer è stato chiamato in causa solo da conclusioni dalla distanza e – almeno per una sera – i suoi colleghi hanno coperto il campo in fase di non possesso come nei tempi belli della stagione 2023/24. I nerazzurri hanno quindi saputo sporcarsi, attenendo il momento giusto per azzannare la gara. Un 1-0 più di pugnale che di fioretto.
Per il bel gioco rimandiamo il tifoso dal palato fine alla Champions League. Il vestito bello servirà più mercoledì sera in Svizzera che domenica prossima. A San Siro arriverà la terza forza del campionato, quella Juventus che nonostante i proclami rimane aggrappata al duo di testa con un non-gioco di allegriana memoria. Ecco, servirà ancora una volta un’Inter testarda e camaleontica. Una squadra che, insomma, sappia usare anche le armi dell’avversario.