Simone Inzaghi ha depositato la propria testimonianza in Questura: dopo il tecnico dell’Inter toccherà a Javier Zanetti
Il primo dei tesserati dell’Inter a essere sentito in merito alla maxi-indagine sulle curve nerazzurra e del Milan è stato Simone Inzaghi. Il tecnico, in mattinata, si è recato alla Questura di Milano per la disposizione, spiegando le sue parole durante la telefonata con Marco Ferdico in occasione della richiesta di quest’ultimo dei biglietti per la finale di Champions League.
Inzaghi, agli agenti, avrebbe chiarito di non essersi mai sentito intimidito o minacciato. Nel confermare di aver avuto contatti ha voluto inserirli all’interno di un “normale” rapporto tra curva e squadra che in molti all’Inter tenevano. Il tenore delle chiamate è definito dallo stesso Inzaghi “tranquillissimo” e “senza pressioni”.
Inter, anche Javier Zanetti in Questura
Inter, Simone Inzaghi in Questura: mai sentito minacciato. Ora tocca a Javier Zanetti
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Simone ha spiegato di aver riportato la questione alla società e la necessità, per la curva, di avere qualche biglietto in più. Inoltre Inzaghi, come riporta La Gazzetta dello Sport, ha confermato di non aver mai avuto contatti con Antonio Bellocco o Andrea Beretta, omicida dello stesso Bellocco.
Dopo Inzaghi toccherà a Javier Zanetti, vice-presidente dei nerazzurri, dopo che è emerso, in una telefonata tra Marco Ferdico e Marco Materazzi che il secondo dirigente maggiore dell’Inter avrebbe informato Ferdico dei monitoraggi dei funzionari di polizia.