Steven Zhang può continuare a fare il presidente dell’Inter: è questa la domanda che si pone Alessandro Giudice data l’insolvenza con la banca cinese
L’Inter, che sul campo si sta apprestando a vincere lo scudetto della seconda stella, deve pensare anche alla situazione molto molto critica del presidente Steven Zhang. Oltre al prestito di Oaktree, per cui va trovata una soluzione per non perdere la società, c’è anche la questione della sentenza della Corte d’Appello sulla causa con China Construction Bank.
Proprio di questo e della possibile incompatibilità con la carica di presidente ha trattato Alessandro Giudice sul Corriere dello Sport. Secondo le NOIF, c’è un requisito di onorabilità da rispettare per i dirigenti, tra cui non essere fallito. E l’insolvenza di Zhang, che deve 320 milioni alla banca, può essere un problema:
Volendo abbracciare un’impostazione formalistica, correttamente garantista, si dirà che non è stata pronunciata (ancora) una dichiarazione di fallimento personale, benché sia piuttosto evidente che Zhang si trovi in una situazione prodromica all’insolvenza. Cioè un debito, dichiarato esigibile, verso un soggetto la cui posizione creditoria è stata riconosciuta dalle autorità giurisdizionali. A fronte di tale debito non pare esistere nessun reddito (o asset) in Italia con cui soddisfare le pretese della banca cinese.
La perdita dei requisiti è causa di decadenza dalla carica e ora potrebbe toccare agli organi federali capire se Zhang ha o meno i presupposti per essere ancora il presidente dell’Inter.
Inter, Alessandro Giudice: chi è il vero proprietario se non Zhang?
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L’analisi di Giudice si concentra, poi, su chi sia realmente il proprietario dell’Inter. A livello formale non è Zhang, dato che la società nerazzurra è controllata da una holding lussemburghese in cui non figura il nome di Steven, ma sul quotidiano vengono poste diverse domande:
Non manca chi obietti che Steven non è formalmente il proprietario dell’Inter ma allora occorre farsi due domande, soprattutto nel periodo in cui la procura milanese pare assai sensibile a questi temi: chi è il vero proprietario dell’Inter? Chi ne è il beneficiario effettivo, secondo la definizione delle NOIF? È possibile che un club prestigioso, con la storia dell’Inter e milioni di tifosi, versi in una condizione di tale incertezza?
Da una parte c’è la gestione sportiva, dall’altra quella societaria. Al netto del grande lavoro di Beppe Marotta e Piero Ausilio, questo argomento può essere ancora evitato?
I risultati sportivi sono brillanti per indiscutibile bravura di Marotta, Ausilio e Antonello ,capaci di governare con coraggio e abilità una barca senza nocchiero, ma i regolatori possono ancora evitare l’argomento.



