Walter Zenga. Pochi nomi nel calcio italiano evocano un’aura di leggenda. Soprannominato l'”Uomo Ragno” per le sue parate plastiche e la sua abilità nel distendersi tra i pali, la storia di Zenga è indissolubilmente legata all’Inter, squadra della quale è stato un simbolo e una bandiera per oltre un decennio.
Arrivato nel settore giovanile nerazzurro, ha saputo conquistare il cuore dei tifosi con la sua grinta, il suo carisma e una passione smisurata per la maglia.
La carriera
La carriera di Walter Zenga, da portiere, ha toccato il suo apice proprio con i colori meneghini. È stato il baluardo di una squadra indimenticabile, vincendo uno Scudetto dei record nel 1989 e due Coppe UEFA, dimostrando di essere uno dei migliori al mondo nel suo ruolo. Le sue esibizioni tra i pali erano uno spettacolo nello spettacolo, un concentrato di adrenalina che lo rendeva in grado di compiere interventi che sembravano al limite dell’umano. La sua rivalità sportiva con il Milan, e in particolare con il portiere Giovanni Galli, ha segnato un’epoca del calcio milanese.
Pilastro anche in Nazionale
Il suo talento non si è fermato solo nei confini del capoluogo lombardo. Infatti, La storia di Walter Zenga, L’Uomo Ragno, si fonde con quella della Nazionale italiana, con cui ha difeso la porta per anni. Ai Mondiali 90, giocati in casa, Zenga ha stabilito un record ancora imbattuto: 517 minuti di imbattibilità, un primato che lo ha consacrato nell’olimpo dei grandi.
Pur non avendo vinto la competizione, quel Mondiale rimane un momento iconico della sua carriera. Dopo l’Inter, ha giocato per Sampdoria, Padova e New England Revolution prima di intraprendere la carriera da allenatore. Egli rimane una figura eterna, un simbolo di coraggio, abilità e devozione, che si è fatto apprezzare anche come intrattenitore televisivo. Nei suoi anni migliori, infatti, fece coppia fissa (anche nella vita sentimentale) con Roberta Termali, un’unione che fece sognare intere generazioni.