Inter, il calcio è anche uno specchio della nostra società, con luci ed ombre sempre in agguato. Tra queste ombre c’è il razzismo, che continua a mostrare il suo volto più vile, macchiando la bellezza dello sport e ferendone profondamente i valori fondanti. L’Inter, con la sua storia multiculturale e la sua identità cosmopolita, ha scelto di non restare in silenzio. Il club nerazzurro si è fatto portavoce di una battaglia necessaria e urgente, mettendo in campo una serie di iniziative concrete e durature per contrastare ogni forma di discriminazione.
Da anni, i nerazzurri sono in prima linea con la campagna “BUU – Brothers Universally United”. Non è un semplice slogan, ma un vero e proprio manifesto di valori che permea ogni livello del club. Dalle divise dei giocatori, che talvolta hanno mostrato messaggi di inclusione, alle attività sui social media, dove si condannano fermamente gli episodi di intolleranza, l’impegno è costante e visibile.
Essere dell’Inter vuol dire sposare una filosofia di vita inclusiva
Ma l’impegno della società va oltre la superficie. Infatti, Il club si concentra anche sull’educazione, consapevole che il cambiamento deve partire dalle nuove generazioni. Attraverso workshop, incontri nelle scuole e progetti dedicati ai giovani, l’Inter mira a seminare i principi del rispetto e dell’uguaglianza. I campioni della prima squadra non sono solo idoli sportivi, ma anche ambasciatori di questi messaggi, partecipando attivamente a iniziative che li vedono a confronto con i tifosi e la comunità. La presenza di giocatori di diverse nazionalità, etnie e religioni all’interno della rosa è la prova tangibile di come l’inclusione sia parte integrante del DNA interista.
La società ha dimostrato che il calcio può e deve essere uno strumento di cambiamento sociale. Ogni coro razzista, ogni gesto di odio, viene affrontato non solo con comunicati di condanna, ma con azioni che promuovono l’unità e la fratellanza. Il club si è spesso schierato in difesa dei propri giocatori, così come di quelli avversari, quando sono stati vittime di intolleranza, inviando un segnale chiaro: il razzismo non ha spazio, né in campo né fuori.
Impegno sociale e civile
L’impegno della dirigenza è un esempio di come un’organizzazione sportiva possa assumersi una responsabilità sociale e civile. Non si tratta solo di vincere partite e trofei, ma di vincere la battaglia per un mondo più giusto ed accogliente dove la diversità non è una barriera, ma una forza. E in questo aspetto, i meneghini stanno giocando una partita fondamentale, con la speranza che il loro messaggio risuoni forte e chiaro in tutto il mondo del calcio ed extra calcistico.