San Siro, la decisione del Milan di uscire dal progetto congiunto spinge ora anche l’Inter a valutare di mettersi in proprio.
La questione dello stadio sta prendendo una direzione totalmente nuova rispetto agli ultimi anni. Fino ad ora, nonostante diverse opposizioni e tentennamenti, Inter e Milan avevano preso la decisione di costruire un impianto assieme dividendo i costi e i ricavi. Si era scelto a proposito di abbattere anche l’attuale Meazza, la cui struttura originale risale addirittura ai tempi del Ventennio fascista.
Il cambio di proprietà dalla sponda rossonera però ha cambiato tutto. Il nuovo patron Gerry Cardinale ha fretta ed ha deciso di abbandonare il progetto condiviso con i nerazzurri. Questa scelta ha infastidito e non poco anche l’Inter, che ora pensa di fare la stessa cosa lasciando San Siro e di “mettersi in proprio” con un impianto.
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La decisione dei due club di dire addio eventualmente a San Siro è una notizia che sconvolge i piani di riqualificazione dell’area adiacente l’attuale stadio. Secondo le ultime stime, non costruire uno stadio al posto del Meazza comporterebbe la perdita di un investimento pari a circa €1,3 miliardi. Da Viale Liberazione è trapelato marcato disappunto circa la decisione del Milan di rompere l’accordo del 2019.
Scrive La Gazzetta dello Sport a riguardo:
Oggi siamo molto vicini alla spaccatura: la richiesta di un incontro con RedBird per definire la strategia comune sulla Cattedrale è sempre stata elusa, ribadiscono da viale della Liberazione, una scortesia istituzionale che la famiglia Zhang non si aspettava…
Ciononostante, Zhang aspetta ma non troppo. Se lo strappo si dovesse confermare non più ricucibile, allora anche l’Inter prenderebbe la decisione di trovare altre aree per edificare il proprio impianto. E San Siro? Non è dato sapere quale potrebbe essere il suo utilizzo in caso di abbandono da parte dei due club milanesi.