L’Inter è caduta in casa, a San Siro sotto i colpi di Berardi ma nessun processo per gli Inzaghi boys. Però ora torniamo a vincere…
L’Inter ha fatto “splash”. Metà Italia esulta. Dopo lo stato di ebrezza raggiunta nel derby, la squadra di Simone Inzaghi è caduta contro la squadra più in salute e in forma del campionato. Mimmo Berardi, dopo aver castigato la Juventus, ha messo in croce i nerazzurri con un gol d’antologia una prestazione monstre.
Eppure Inzaghi i campanelli d’allarme li ha visti e sentiti. Sia con la Real Sociedad, sia con l’Empoli, gli Inzaghi-boys non sono più riusciti a giocare allo stesso livello delle prime quattro giornate di campionato.
Già contro baschi si erano visti i primi buchi, poi riempiti dal gol di Lautaro Martinez. Poi la rete bellissima di Federico Dimarco aveva fatto spallucce al gioco poco fluido e appannato di Hakan Calhanoglu (assente a San Sebastian) e compagni.
Inter, nessun processo in corso ma evitiamo il Far West…
L’Inter ha fatto splash ma nessun processo. Però torniamo a vincere…
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Simone Inzaghi è caduto sotto i colpi di un Sassuolo volitivo, che con pressing (non sistematico ma scientifico), palleggio e velocità ha bucato Yann Sommer (colpevole sul primo goal neroverde) due volte. I milanesi, dopo un buon primo tempo, nella ripresa hanno girato a vuoto, hanno perso le distanze e, soprattutto, non sono riusciti a innescare Marcus Thuram e Lautaro Martinez, davvero abulici nei secondi quarantacinque minuti. Vincere con due tiri in porta appare pretenzioso e poco realistico.
È arrivata la prima sconfitta che fa discutere, dopo mesi, e fare processi sembra ingeneroso nei confronti di una squadra che a giugno si è giocata alla pari la Champions League con il Manchester City.
È giusto, però, non fare finta di niente. Ora c’è la Salernitana. Ha cominciato male. È in fondo alla classifica. I tre punti sono fondamentali. Bisogna farli. Altrimenti sarebbe di nuovo Far West.



