Inter, dietro la vetrina dei risultati della Prima Squadra, l’Inter sta portando avanti un progetto solido e mirato sul settore giovanile, con Pio Esposito come simbolo più brillante. Il gol segnato in Champions League contro l’Union Saint-Gilloise non è stato solo un punto esclamativo sulla vittoria, ma la definitiva consacrazione del talento cresciuto nel vivaio nerazzurro.
La politica della società, pur mirando ai vertici del calcio europeo, non ha dimenticato l’importanza di alimentare la rosa con calciatori “fatti in casa”. Pio, fratello d’arte, incarna perfettamente questa strategia: un attaccante moderno, che ha saputo pazientare e cogliere l’occasione offertagli da mister Chivu. Il tecnico, lui stesso proveniente dal settore giovanile, ha dimostrato di non temere il lancio dei giovani, inserendoli in contesti di alta pressione.
Un serbatoio per la prima squadra
Questo focus sui giovani talenti ha una duplice valenza: economica, creando asset preziosi per il bilancio, e sportiva, fornendo alla Prima Squadra energie fresche e motivate, già perfettamente integrate nel sistema tattico. La presenza di ragazzi come Pio Esposito in Champions League è la prova che la ‘cantera’ interista continua a produrre giocatori pronti per il grande palcoscenico.
Pio Esposito
L’inserimento graduale del bomber di Castellammare di Stabia, così come quello di altri talenti, riflette una strategia societaria a lungo termine. Questi ragazzi, cresciuti con il DNA nerazzurro e formati negli stessi schemi tattici, necessitano di un minor periodo di adattamento rispetto ai nuovi acquisti, rappresentando una risorsa immediata per il tecnico. Il gol in Europa, arrivato dopo un ottimo lavoro di squadra, è il premio per la sua perseveranza e la fiducia riposta in lui dallo staff tecnico, assicurando all’Inter un futuro sostenibile e ambizioso, ben oltre i nomi di primo piano del mercato.
L’aspetto che più impressiona di Pio, è quello di fare sempre la cosa giusta nel momento giusto, come se fosse un attaccante con l’esperienza di un trentenne, argomento trattato anche da diversi allenatori che hanno fatto la storia del calcio italiano, come Fabio Capello.
 
									 
					


