L’Inter di Cristian Chivu non è solo una squadra, ma un progetto ambizioso che sta ridefinendo gli standard del calcio italiano. Con la vittoria della Serie A 2023/2024, mettiamoci pure le 2 finali di Champions perse tra le cose positive (positive tra virgolette, vista la difficoltà di chiunque di arrivare fino in fondo), i nerazzurri hanno conquistato la Seconda Stella, e sfiorato il bis lo scorso anno.
Ma ciò che più conta è come l’hanno fatto: ovvero con un mix di audacia tattica, talento giovanile e una mentalità vincente. Per questo la dirigenza ha puntato tutto sul rumeno. Tuttavia, le recenti sconfitte con L’Udinese e la Juventus, ne stanno minando il progetto.
L’Inter e la visione di Chivu: giovani e talento al potere
La filosofia di Cristian Chivu si basa su un calcio moderno, fatto di possesso palla, pressing alto e una difesa solida, anche se a dire il vero, questa linea difensiva attuale fa paura per il regresso avuto dopo la vittoria sul Torino. È vero che il tecnico ha dimostrato un coraggio raro, lanciando giovani promettenti e valorizzando ogni singolo elemento della rosa, ma è altrettanto vero che alcune cessioni celebri, sono state mal digerite e capite. Sarà un caso, ma tolto Pavard è crollato tutto il sistema della retroguardia.
Tuttavia, ci sono certamente le note positive di giocatori chiave come quella di Lautaro Martinez, leader e capitano indiscusso, di Hakan Calhanoglu, di Susic, Pio Esposito, Akanji ecc.ecc.; ma è altrettanto vero che se ti fanno gare deludenti i Senatori come Sommer e lo stesso Lautaro, il tutto diventa più difficile da realizzare, tanto da non avere più la pazienza di aspettare il nuovo gioco di Chivu.
Infine, come hanno notato tutti, se prima la difesa, con il trio Acerbi-Bastoni- l’ex Pavard, era il cuore pulsante della squadra, oggi, partito il francese, sembra un colabrodo. Per quanto concerne il centrocampo, invece, Barella e Mkhitaryan, non daranno mai problemi irrisolvibili, vista la loro qualità. A furia di perdere partite, si mette a rischio la coesione del gruppo, che è la vera forza: dove ogni giocatore, titolare o riserva, contribuisce al successo, dimostrando un attaccamento alla maglia che va oltre l’individualismo.
Un mercato sostenibile
La dirigenza nerazzurra, con una politica di mercato intelligente, ha rinforzato, si, la squadra senza compromettere la stabilità finanziaria. Ma ha lasciato un vuoto nel campo, ancora incolmabile dagli attuali calciatori, come se mancasse una pedina di qualità per completare il mosaico. Anche se L’obiettivo è chiaro: ossia consolidare il dominio in Italia e tornare a essere protagonisti in Europa, con un inizio così, si fa fatica a comprendere come Chivu ne riuscirà a venire fuori al più presto.



