Anche se la notizia è datata, fa sempre bene ricordare a tutti, quali siano i valori fondanti dell’essere umano, ovvero solidarietà e rispetto della vita altrui. Non sempre gli eroi del calcio indossano pantaloncini e scarpini in campo, a volte compaiono in circostanze inaspettate, dimostrando un coraggio che va oltre la professione. È il caso di Andrea Stramaccioni, ex allenatore dell’Inter, che durante una vacanza estiva ha rischiato la vita per salvare due ragazze dall’annegamento.
L’episodio, avvenuto a luglio in Puglia, precisamente nella Baia di Sfinale, ha avuto una vasta risonanza mediatica. Stramaccioni si trovava in spiaggia con la sua famiglia quando ha notato due ragazze in difficoltà a causa del mare agitato e di una forte corrente. Le due giovani, di 17 e 19 anni, erano in preda al panico e stavano sbracciando e urlando, mentre un bagnino cercava di raggiungerle.
Senza esitare, Stramaccioni si è lanciato in acqua per aiutarlo. Come ha raccontato lo stesso allenatore in un’intervista alla Gazzetta dello Sport, il bagnino da solo non ce l’avrebbe mai fatta. Le condizioni del mare erano estremamente pericolose e le due ragazze, originarie di Bolzano, erano in stato di shock. Stramaccioni si è concentrato su una delle due, quella più grande, tranquillizzandola e aiutandola a mettersi in salvo.
Pericolo scampato: il racconto di Stramaccioni
La situazione più critica, però, è arrivata subito dopo. Raggiunta la riva, il tecnico, ora commentatore tv, ha visto che il bagnino era in grave difficoltà con la seconda ragazza, che continuava ad annegare e risalire. Senza pensarci un attimo, è tornato indietro per aiutarlo. “Ho iniziato ad avere paura, perché la ragazza mi trascinava dentro l’acqua”, ha ammesso Stramaccioni, che ha rischiato seriamente di farsi male tra gli scogli e la corrente.
Con un ultimo, disperato sforzo, è riuscito a spingere la ragazza in un’insenatura sicura. Per il suo gesto eroico e l’altruismo dimostrato, Stramaccioni è stato premiato dalla Guardia Costiera con la maglia rossa dei bagnini. Lui, con la sua consueta umiltà, ha minimizzato l’accaduto: “Non sono un eroe, ho solo fatto quello che andava fatto. Ma lo racconto perché chi legge deve tenere a mente che il bene più importante è la vita.”