Nella serata di ieri, in Ungheria, è andata in scena una della partire più folli della storia recente della Nazionale italiana. La nuova Italia targata Gennaro Gattuso si è imposta su Israele con un pirotecnico 4-5 in cui sono alcune cose da salvare, come la fame di fare gol e la propensione a non arrendersi mai, ma anche tantissime da rivedere. Uno degli aspetti più drammatici in merito alla gara di ieri, è certamente la prestazione della difesa azzurra, che, indirettamente, coinvolge anche quella dell’ Inter. L’unico reparto simile alla gara contro Estonia: Donnarumma in porta, Di Lorenzo e Dimarco terzini, Bastoni e Mancini (al posto di Calafiori) centrali.
Inter, la difesa a 4 è la soluzione?
E se nella scorsa gara, vista la sterilità offensiva della nazionale estone, non erano emersi particolari problemi, nella serata di ieri, con una nazionale di un livello appena appena superiore, le cose sono cambiate. Un discorso, quello legato alla difesa, che inevitabilmente coinvolge anche l’Inter. Negli ultimi giorni infatti, dopo la sconfitta contro l’Udinese e l’acquisto di Akanji, si è parlato più volte di difesa a 4. Tuttavia la partita di ieri in Ungheria ha dato delle risposte abbastanza significative in merito a questo argomento. Senza esagerare, i due difensori nerazzurri, Dimarco e Bastoni, sono stati i peggiori in campo. Protagonisti di una prova assai negativa che li vede colpevoli in quasi tutti i gol della nazionale israeliana.
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Ricordiamo che la Beneamata è abituata a giocare con la difesa a 3 dal primo anno di Antonio Conte, anno in cui i nerazzurri hanno riscoperto il 3-5-2 e da allora non l’hanno mai più mollato. Presentarsi a Torino, contro la Juventus, con una difesa a 4 mai realmente provata in allenamento vista la sosta per le nazionali, potrebbe essere una scelta azzardata di cui i bianconeri, padroni di un attacco da 90, potrebbero sfruttare a proprio vantaggio.