Ad appena cinque giorni dalla finale di Champions League contro il PSG. Simone Inzaghi è intervenuto in conferenza stampa nel “Media Day” rispondendo a domande inerenti alla finale ma anche al suo futuro confermando le richieste provenienti dall’Arabia.
Scudetto sfumato. “C’è parecchia sofferenza in me nei giocatori. È giusto fare i complimenti al Napoli, si è giocato punto a punto. Bisogna saper perdere e vincere. Ci è mancato qualcosina. Parlare di altro non sarebbe altro e sminuirei un percorso ottimo di un’altra squadra”.
Vincere per la storia. “Sappiamo che fare due finali in 3 anni non penso che sia mai successo. Solo Herrera ci era riuscito. Per entrare nella storia dobbiamo vincere. Incontriamo una super squadra. Troveranno una squadra una squadra che ha lo stesso obiettivo. Abbiamo fatto grandi gare. Sappiamo che ci manca l’ultimo passo per coronare un sogno ed entrare nella storia. Ci prepareremo al meglio. Il campionato ci ha lasciato qualcosa dentro”.
Sirene dall’Arabia. “La mia società mi conosce bene. È la solita. Ci sono richieste dall’Italia, dall’estero e dall’Arabia, ma sarebbe folle pensare quello. Il giorno dopo la partita ci siederemo e parleremo con l’unico obiettivo: il bene dell’Inter. Se ci sono presupposti andremo avanti come abbiamo sempre fatto. C’è unione con la società. Ho il contratto e sto bene. Il focus è sull’Inter. Sappiamo quanto è importante. Parleremo con il bene dell’Inter in primis. C’è la partita di sabato che va oltre.”
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Come battere il PSG? “Lo spirito e l’organizzazione potranno aiutarci. In finale trovi grandi avversari. Ci vorranno tutte componenti che abbiamo già dimostrato di avere. Sono una squadra completa con una rosa molto ampia, ma anche loro dovranno guardare l’Inter. Ha fatto un grandissimo percorso. Gli episodi saranno determinanti, dobbiamo indirizzarli dalla nostra parte”.
Quanto sposta la Champions? “Sappiamo che fa la differenza, ma i ragazzi sono stati straordinari. Abbiamo giocato 59 partite dando tutto. Abbiamo avuto qualche imprevisto, ma senza cercare alibi”