Valentin Carboni da qualche giorno è ufficialmente un nuovo giocatore del Genoa: l’argentino di proprietà dell’Inter è sbarcato all’ombra della Lanterna in prestito secco. Oggi, l’attaccante ex Monza e Marsiglia ha rilasciato la sua prima intervista al noto quotidiano genovese Il Secolo XIX, dicendosi carico per la sua nuova avventura con la maglia del Grifone.
IL GENOA – “Già sapevo che c’era un interesse ma con l’infortunio a Marsiglia non giocavo. Il Mondiale per Club con l’Inter è servito per far vedere che mi ero ripreso. Mi hanno convinto tifoseria, stadio e Vieira, che mi ha chiamato. A Marassi ho già giocato, mi ha impressionato la gente, sorpreso. Ho tanta voglia di giocarci ma sono sereno, il momento arriverà. Il Genoa è un grande club che punta sui giovani, divenire, che vuole una squadra che giochi bene. Vieira? Ho visto il suo Strasburgo e poi il Genoa, mi piace il suo calcio. Chiede aggressività e pressione in fase difensiva, essere cattivi, recuperare palla in avanti. E poi con il possesso di dare qualità. Sono stato accolto molto bene, si lavora tanto ma con allegria.“.
L’INFORTUNIO – “È stata una cosa molto brutta ma ti fa crescere come giocatore e persona, ti fa apprezzare di più le cose buone quando le hai. Sono più maturo. La forza di reagire l’ho trovata in me, nella voglia di tornare ad alti livelli, in nazionale. Mi mancava la palla, fare quel che mi rende felice. Il Mondiale per Club con l’Inter me è stato liberatorio, ero al rientro dopo mesi. Quel torneo per me è stato importante, il rientro perfetto e riparto da lì. Fisicamente mi sento bene, mi sono unito dopo alla squadra, ho iniziato a lavorare col gruppo, mi stanno portando pian piano alla miglior forma possibile”.
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GLI ARGENTINI IN ROSSOBLU – “Lo so, c’è un legame grande con il Boca, similitudini con il tifo. Ricordo Milito e Romero, grandissimi giocatori. E anche Palacio, Burdisso. Mi stuzzica l’idea di lasciare un segno qui nella gente come loro. Leo Messi è il mio idolo, stravedo anche per Di Maria e Dybala. Allenarmi con Messi in nazionale è stato un sogno, all’inizio non me ne rendevo conto. Copiarlo è impossibile ma da lui si impara. Sto dietro la punta o da esterno, soprattutto a destra, ma gioco ovunque. Ho già scelto il numero di maglia, prenderò il 23, tra i liberi era il mio preferito”.
IL TATUAGGIO PER L’INTER – “Il mio unico tatuaggio è la data del mio debutto con l’Inter ma è l’unico perché non mi piacciono molto”.



