L’Inter di Simone Inzaghi può arrivare seconda in campionato, vincere la Coppa Italia e arrivare a Istanbul. Sarebbe una perfetta rivincita o…
L’Inter sta al momento smentendo qualsiasi profezia funesta che avevamo avanzato in queste righe. Simone Inzaghi non ci dirà mai se è scoccata qualche magica scintilla nei suoi giocatori, se gli stessi stanno dando il massimo per mettersi in vetrina alla vigilia di una estate che – sono i clamoroso debiti a cantare – vedrà il presidente Steven Zhang mettere sul mercato alcuni pezzi pregiati della rosa, se lo staff tecnico aveva previsto tutto, studiando una preparazione atletica ad hoc.
Quel che è certo è che ora l’Inter va, combatte, ed è perfino uscita dallo sguardo malevolo della cattiva sorte, la perfida divinità che, per settimane, ha recapitato su pali gol pressoché fatti, e allungato di centimetri a lato tiri a rete quasi perfetti.
La trasferta di Roma certifica, a stretto giro da quella di Verona, che l’Inter ha il sacro fuoco per arrivare in palla agli appuntamenti del destino. Poi, vada come vada. Ma davvero aiuta l’animo e le coronarie degli interisti sapere che, con ogni probabilità, i giocatori nerazzurri non affronteranno la semifinale contro il Milan con apatia e atteggiamento imbelle.
Quelli che ci hanno ammorbato fino a quattro partite fa. L’Inter che fa l’Inter in poche svolte del calendario ha mangiato punti alle dirette avversarie: a metà aprile aveva davanti Lazio (+10), Roma (+5) e Milan (+2). La Juventus (era a +8) non la contiamo perché auspichiamo che la decenza faccia calare la mannaia della Giustizia sulle sue sorti europee.
Inter, il finale di stagione dirà chi si è sbagliato su Simone Inzaghi…
Inter, Simone Inzaghi prepara la sua perfetta rivincita…
A Roma, a parte la prestazione del solito Correa ha funzionato davvero tutto: Lukaku col suo lavoro prezioso e umile fino al gol facile facile (ma che fino a qualche settimana fa avrebbe clamorosamente sbagliato) recapitatogli da Lautaro; il centrocampo (dove però un Calhanoglu in sonnolenta ripresa dall’infortunio rischia di perdere la sfida europea da ex a vantaggio di Mkhitaryan), le ali, dove Dimarco è una certezza e dove Dumfries sembra aver recuperato condizione e fosforo; la difesa dove l’assenza di Skriniar è stata metabolizzata e il carisma di Obama dà sicurezze a tutti (a proposito, lui è uno a rischio partenza per questioni di cassa).
Inzaghi? Sapremo presto se il suo sarà un glorioso e finale commiato dalle cose dell’Inter, o una rivincita contro molti. Tra quei molti, ci siamo pure noi.