In Casa Inter Inzaghi si prepara alla sfida con il Porto e lo fa con la certezza del modulo che non risparmia qualche critica…
L’analisi del Corriere della Sera, che mette di fronte le certezze, o meglio sicurezze dell’Inter di Simone Inzaghi, al momento di Stefano Pioli e del suo Milan che ha cambiato modulo ed è tornato a vincere. Il modulo invece non lo cambia mai l’Inter. Mai.
Ma l’analisi comincia da una considerazione che difende a prescindere chi oggi siede in panchina:
Pochi hanno un capitano declassato (Skriniar) che ha già firmato con il Psg; un centravanti (Lukaku) in leasing che per ora non ha fatto una sola prestazione che ne giustifichi il rinnovo del prestito; una serie di giocatori chiave (Brozovic, Bastoni, Dumfries, Lautaro, Dimarco, Onana) potenzialmente in vendita perché entro giugno servono 60 milioni a bilancio…
Una situazione non semplice. Proprio per niente. Eppure una Coppa, anzi Supercoppa è già arrivata. C’è una finale di Coppa Italia da raggiungere e il Porto da affrontare. Insomma l’Inter seconda in classifica onestamente sta facendo il massimo. Ma potrebbe non bastare…
È chiaro che senza un posto fra le prime quattro l’allenatore sarà il primo a pagare, ma nonostante il peso dello scudetto perso lo scorso anno e mai accarezzato in questa stagione, Inzaghi si è guadagnato qualche credito: tre trofei, poche lamentele, una doppia qualificazione agli ottavi di Champions che non arrivava dai tempi di Mourinho…
Inter, Sergio Conceiçao come Simone Inzaghi: non cambia mai modulo
Inter, Simone Inzaghi non cambia mai modulo. La critica
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Un modulo che non sempre viene apprezzato da tifosi e addetti ai lavori. Basta leggere:
Inzaghi va avanti sempre e comunque con il suo 3-5-2 di lotta e di governo, un modulo più di altri a doppio taglio, efficace (o meno) a seconda degli interpreti e delritmo impresso alla gara. Giocare ad esempio con tre centraloni come Skriniar, De Vrij e Acerbi a Marassi contro la penultima (che non segnava in casa dal 6 ottobre), ha reso la squadra lenta e monocorde. Un problema, quello della velocità del pallone, che si è visto spesso contro le squadre medio piccole, perché a volte è anche una questione di motivazioni…
Ma guardando in casa del prossimo avversario si scopre che Sergio Conceiçao, che con Inzaghi ha vinto lo scudetto alla Lazio, ha un modulo che non cambia mai: un 4-4-2 corto, fatto di pressing, spinta sulle fasce e verticalità.
Il suo Porto oggi è secondo in classifica, dal 2017 ha vinto tre volte il titolo e quando non ce l’ha fatta, poi è approdato ai quarti di Champions, battendo sulla sua strada anche Juve e Milan. Una squadra senza stelle, ma abituata più dell’Inter a queste sfide…