Intervistato da tuttosport.com, l’ ex allenatore tra le altre dell’ Inter Walter Mazzarri ha parlato delle innovazioni dei moduli in Italia e di come lui aveva già anticipato questo processo.
Queste le sue parole:
SUL FUTURO
“Nessuna proposta mi ha convinto, e ne ho ricevute da posti insoliti. Valuterò attentamente il progetto da scegliere. In questa fase deve stimolarmi e mettermi alla prova altrimenti dopo 23 anni di carriera preferisco restare dove sono. Mentalmente mi sento giovane, a dispetto dell’ età anagrafica. In quanto a idee e meccanismi del calcio moderno sono sicuro di me, se dovessi sedermi su una panchina domani saprei cosa fare.”
LA DIFESA A 3, L’ INTER DI INZAGHI E IL NAPOLI DI MAZZARRI.
“Credo ancora nella difesa a 3, in quello che ho usato fino a poco tempo fa, in quella dove i quinti si buttano dentro, lo faccio da anni. E’ il sistema che uso meglio ma non ho problemi con altri schemi: i moduli li fanno i calciatori. Quello che facevo con il mio Napoli, l’ ha rifatto l’ Inter con Inzaghi. Finchè attacchi, difendi: è un principio in cui credo molto. L’ ultima squadra che ho allenato dall’ inizio fino alla fine della stagione è il Torino e ha sfiorato un miracolo. Anche col Napoli a Riad quando abbiamo battuto la Fiorentina non abbiamo praticamente subito un tiro in porta e abbiamo segnato 3 gol. Con l’ Inter abbiamo giocato in dieci ma nel primo tempo meritavamo di vincere e abbiamo perso ingiustamente. Anche con la Reggina quando giocavo col 3-4-3 era un calcio offensivo: Bianchi e Amoruso segnarono quasi 20 gol a testa”.
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