In Casa Inter si discute ancora del mancato rinnovo di contratto di Skriniar. Sebastiano Vernazza sulla Gazzetta dello Sport esprime ha la sua idea…
Un’idea giusta. Da condividere. Soprattutto in questo calcio dove i soldi la fanno da padrona. Dove le bandiere non esistono più. E dove nemmeno la storia, come quella dell’inter, vale più tanto. E allora leggiamo insieme il fondo di Sebastiano Vernazza. Firma della Gazzetta dello Sport. Il suo parallelismo tra Casio e Rolex è da applausi…
“Inutile girarci attorno. La Serie A resiste nel quintetto dei campionati top d’Europa, assieme a Premier, Liga (Spagna), Bundesliga (Germania) e Ligue 1 (Francia), ma attraversa una crisi patrimoniale e finanziaria profonda.
Non dispone di capitali freschi e non può entrare nei negozi del lusso. Parafrasando Shakira e la sua canzone su Piqué, la Serie A non può permettersi i Rolex e deve accontentarsi dei Casio.
I giocatori però non sono orologi inanimati, sono persone e possono crescere e migliorare. Un calciatore Casio può diventare un calciatore Rolex, bisogna essere abili a scovare il campione Casio, a intuirne e svilupparne le potenzialità.In pratica quello che è successo con Khvicha Kvaratskhelia, fino a pochi mesi fa ignoto alle masse. Cristiano Giuntoli del Napoli ci lavorava da anni e l’ha ghermito prima che da Casio si trasformasse in Rolex.
Tutto questo per dire che i club italiani dovrebbero prendere coscienza della situazione e con realismo adattarsi al nuovo ordine. Inutile sfibrarsi in snervanti trattative di rinnovi contrattuali, perdere tempo ed energie nel teatrino delle proposte e delle richieste”.
Per la Gazzetta dello Sport l’Inter non doveva inseguire il rinnovo di Skriniar…
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Poi ancora:
“Crediamo che bastino un paio di colloqui per capire le reali intenzioni di un giocatore prossimo alla scadenza e “prigioniero” del suo cerchio magico di procuratori e familiari.
Il caso Skriniar è esemplare. In estate il Psg aveva offerto un buon pacco di milioni per il difensore legato all’Inter fino al 2023 e l’Inter aveva declinato, ma in un’asta, perché di questo parliamo, l’Inter – come il Milan, la Juve e tutte le altre italiane – non può reggere i rialzi del fondo sovrano del Qatar, proprietario del Paris Saint Germain.
Se l’accordo con il giocatore stenta ad arrivare, a un anno dalla scadenza conviene cedere, andare all’incasso e potenziare lo “scouting”, la ricerca dei possibili campioni.
La Serie A non può più concedersi i fuoriclasse conclamati, deve “crearli” per rivenderli e investire i milioni dei vari Boehly nel potenziamento di se stessa. È l’unica strada per ritornare attrattivi e ricchi quanto basta per concedersi di nuovo dei lussi”.