Protesta ambulanti a San Siro: tensione con Milan e Inter
Gli ambulanti di San Siro hanno dichiarato guerra a Milan e Inter, protestando contro la decisione dei club di non rinnovare la concessione per la vendita di cibo e merchandising. I 64 operatori, attivi dal 1962, hanno scioperato il 24 maggio 2025, durante Milan-Monza, distribuendo solo acqua gratuita ai tifosi. La rabbia nasce dalla volontà di M-I Stadio, società che gestisce il Meazza, di escludere la vendita di merchandising, favorendo megastore ufficiali con prezzi più alti. Giacomo Errico, presidente di Apeca, denuncia un danno per oltre 800 lavoratori e famiglie, sottolineando come i club incassino già percentuali sulle vendite. Gli ambulanti, riuniti nel Consorzio Operatori Stadio Milano, chiedono rispetto per la loro storia e un tavolo di confronto con le istituzioni. La protesta, pacifica, ha visto striscioni come “Senza di noi non è San Siro”.
Una situazone rovente
La tensione è salita anche durante Milan-Bari del 17 agosto, con gli ambulanti decisi a non smobilitare i loro furgoni. La nuova proposta di M-I Stadio prevede lo scioglimento del consorzio e l’eliminazione delle postazioni di merchandising, condizioni ritenute inaccettabili. Errico ha ricordato i 70 anni di servizio e gli 800mila euro versati per il suolo pubblico, accusando i club di voler monopolizzare il business. I tifosi, sensibilizzati con volantini, hanno mostrato solidarietà, ma la situazione resta incerta. La questura di Milano ha tentato una mediazione, senza successo. La protesta potrebbe intensificarsi, con il rischio di disordini nelle prossime partite. Gli ambulanti, determinati, promettono di resistere: “Ci porteranno via solo con il carro funebre”. La loro battaglia è per la sopravvivenza di un mestiere storico, legato all’anima di San Siro
La disputa attorno allo stadio
L’Inter, così come il Milan, si trova al centro di una vicenda che va oltre il campo. La protesta degli ambulanti evidenzia il conflitto tra tradizione e interessi economici. M-I Stadio ha proposto un rinnovo, ma con termini che tagliano fuori il merchandising, colpendo duramente gli operatori. La risposta dei club, finora, è stata tiepida, mentre il Comune di Milano è chiamato a intervenire per tutelare i lavoratori. La situazione rischia di complicare i piani di Inter e Milan per il futuro di San Siro, già al centro di dibattiti sul nuovo stadio. Intanto, i tifosi si dividono: alcuni sostengono gli ambulanti, altri vedono nel cambiamento un’evoluzione inevitabile. La protesta, sostenuta da striscioni e raccolta firme, è un grido per salvare un pezzo di storia milanese, mentre le istituzioni sono chiamate a trovare una soluzione equa.