Cosa deve fare l’Inter con Romelu Lukaku? Per lo scrittore e giornalista Gilbert Keith Chesterton si tratta di un cialtrone…
Gilbert Keith Chesterton (scrittore e giornalista londinese) amava ripetere: “Credere in se stessi è uno dei segni più comuni del cialtrone”. Tombola! A questo punto arriva come un fulmine l’affaire Romelu Lukaku.
È risaputo lo sforzo politico ed economico dell’Inter per accaparrarsi a titolo definitivo il centravanti belga (35+5 di bonus al Chelsea). Dopo tanti salti mortali sembrava fatta per il ritorno del figliol prodigo, il quale improvvisamente comincia a dileguarsi, a non farsi trovare.
E Il suo compagno di merende Sebastien Ledure, avvocato belga specializzato in diritto sportivo e, secondo i ben informati, la mamma dell’attaccante Adolfhine organizzano una sorta di caccia al tesoro.
Il problema è che il tesoro non c’è. Il gatto e la volpe fanno sotterrare gli zecchini nel campo dei miracoli a Giuseppe Marotta e Piero Ausilio, mentre Lukaku pensa bene di offrirsi ad altre squadre più danarose o, chissà, più intriganti.
Il campo dei miracoli non c’è più, il belga è con il cerino mano, fino a quando la Juventus non riuscirà a vendere Dusan Vlahovic al miglior offerente. Ora comincia una vera litania sul “Lukaku dove andrà?”.
Cosa deve fare l’Inter con Romelu Lukaku, riprendere o lasciare?
Inter, Romelu Lukaku? Chiedete a Gilbert Keith Chesterton: un cialtrone…
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Il voltafaccia del giocatore di Anversa ha del clamoroso, se si pensa ai sacrifici economici del club nerazzurro, ripagati solo in parte dalle sue prestazioni. Nessuno dimentica la prima parte di stagione, un vero e proprio Calvario, prima di chiudere in bellezza con la finale di Champions.
Nessuno, però, dimentica il suo goal letteralmente sbranato sottoporta contro il Manchester City. Nessuno dimentica le sue frasi d’amore lanciate a tutto il mondo interista. Proprio nessuno. Qualcuno adduce al suo dietrofront alla mancata titolarità in finale di Champions. Un mal di pancia nascosto, senza avvisaglie prima del grande empasse. Ha fatto imbestialire anche i suoi compagni di squadra.
Giusto che il club non lo riprenda più. La narrazione della carriera di Lukaku, d’altronde, è piena di situazioni molto discutibili. Basta guardare gli ultimi tre anni. Inter-Chelsea-Inter. Prima ancora Everton, Manchester United. Inaffidabile, ondivago. L’accezione negativa di credere in se stessi. Un cialtrone, appunto.



