Cristian Chivu ha parlato della “sua” Inter, in vista della gara di campionato contro il suo Parma. In una puntata del podcast di CBS Sport, il tecnico gialloblù si è lasciato andare, a cuore aperto, sulla squadra con cui ha vinto tutto nel 2010. Il rumeno ha infatti giocato in nerazzurro dal 2007 fino al ritiro nel 2014, all’età di 34 anni. Il mister ducale, a Morning Footy, ha dispensato elogi e complimenti, definendoli i migliori in Italia e ricordando con affetto la sua precedente esperienza da giocatore e parlando della partita di sabato. Se è vero che al Tardini l’Inter ha trovato in passato grandi gioie, i nerazzurri hanno trovato comunque sempre un campo ostico e una squadra agguerrita.
Chivu parla dell’anno del Triplete: “Non saprei confrontare questa rosa con quella del 2010. Sono due grandissime squadre, e nel frattempo il gioco è cambiato. In ogni caso il 2010 rimarrà unico, eravamo un gruppo di grandi giocatori con personalità e leadership. Il Triplete non è stato un caso, lo abbiamo costruito nel tempo. Il gruppo di quella squadra era fantastico. L’Inter di oggi è una squadra forte, abbastanza per credere di poter replicare quell’impresa. Certamente si colloca fra le squadre migliori in Europa ed è la migliore in Italia.”
Poi si va sulla sfida di campionato: “Non è mai facile affrontare l’Inter, conosciamo la loro forza. Ad ogni modo, spero solo che sabato il Parma possa batterla per raggiungere il nostro obbiettivo. Sappiamo quanto sarà difficile ma stiamo cercando di prepararla al meglio. Dovremo essere la versione migliore di noi stessi, con la spinta dei tifosi in casa. Dobbiamo credere di poter fare una buona partita e un buon risultato.”
Fiducioso dunque Chivu, che pur rispettando la squadra ed il lavoro di Inzaghi, non sottovaluta i suoi. E fa bene. Gli emiliani hanno raggiunto grandi vette nel calcio italiano ed europeo, in passato. Due Coppe Uefa, una Supercoppa Uefa, una Coppa delle Coppe, tre Coppe Italia e due Supercoppe italiane. Sabato, per i ragazzi di Inzaghi, ci sarà una bella gatta da pelare contro i crociati, che lottano per la salvezza.