In Casa Inter si discute ancora la scelta di Milan Skriniar. La nostra Bella Monella non lo vuole più come capitano e lo paragona a Mauro Icardi. Buona fortuna a Parigi…
C’era una volta l’amore per la maglia. C’erano una volta le bandiere. C’erano una volta gli Zanetti, i Totti, i Maldini. C’erano. E a volte ci sono ancora. Un nome? Nicolò Barella, che ha già rinnovato fino al 2026.
E poi ci sono i mercenari. Quelli capaci di tradire una squadra, una città, un popolo che ti ha dato tutto. Compreso il suo cimelio più sacro e prezioso: la fascia da capitano.
Ma forse da uno il cui nome di battesimo (Milan) non ci si poteva aspettare nulla di diverso. La delusione per l’addio di Skriniar è tanta e non riesco a tenermela dentro. Ho mal di pancia: perché i soldi sul piatto erano parecchi (6,5 milioni a stagione) e perché, per una volta, si sperava non contassero solo quelli.
Glielo avevano chiesto tutti di restare: la società, l’allenatore, persino la nostra Curva Nord, che l’ha sempre applaudito e osannato.
Ma niente: il Dio denaro ha vinto ancora una volta. Un addio reso ancora più amato dal fatto che sia arrivato all’indomani della conquista della Supercoppa Italiana, il primo titolo della stagione.
Inter, Milan Skriniar a Parigi come Mauro Icardi…
Inter, non a caso ti chiami Milan. Via la fascia a Skriniar e buona fortuna a Parigi…
LEGGI ANCHE Inter, saluti e baci Skriniar. Ma te ne pentirai di averci lasciato…
Una Supercoppa festeggiata a San Siro davanti ancora a settantamila persone, settantamila cuori nerazzurri che continuano a battere e batteranno ancora per questi due colori. Anche se molte di loro, compreso chi scrive, si sentiranno tradite da quello che, fino a pochi giorni fa, era il loro capitano. Ma che non lo è più, anche se forse continuerà a indossare una fascia che di certo non merita più.
Quella contro Empoli sarà la sua ultima gara? Al momento non si sa. Ma vista la situazione si spera di sì. Perché l’Inter possa almeno guadagnare il più possibile dal suo addio e perché si inizi subito a pensare al futuro, al suo sostituto.
Trovare qualcuno che sia alla sua altezza e che magari nostri anche maggior rispetto e gratitudine. Perché chi tradisce così la maglia non merita pietà, né attenuanti: va ripagato con la stessa moneta.
Quindi addio, tanti saluti, ognuno per la sua strada. Senza rimpianti. Senza guardarsi indietro. Perché noi non molliamo mai, andiamo avanti, sempre a testa alta. E al signor Skriniar per la sua avventura in terra francese auguriamo la stessa fortuna avuta da un altro traditore, Mauro Icardi, che dopo l’addio all’Inter si è giocato la carriera. Già: gli auguriamo di seguire le sue orme, in tutto. Corna di Wanda Nara comprese.
Inter, Milan Skriniar a Parigi come Mauro Icardi…