La vittoria dell’Inter per 1-0 contro la Roma all’Olimpico, sebbene decisa da un gol di Bonny, ha avuto nel centrocampo il suo vero epicentro tattico. E lì, a dominare con lucidità e inesauribile energia, si è imposto peoprio l’eterno Henrikh Mkhitaryan. A dispetto dell’età, il giocatore ha offerto una prestazione da leader assoluto, guidando la squadra in entrambe le fasi di gioco contro il suo passato giallorosso.
L’armeno, che a 36 anni corre come un treno, non è più il trequartista anarchico che incantava a Roma, ma è il perno silenzioso del 3-5-2 di Inzaghi, l’uomo che garantisce equilibrio e pensiero in una zona nevralgica del campo. Ieri sera, la sua lettura della partita è stata impeccabile: ha agito da metronomo, smistando il gioco con passaggi precisi (con una percentuale altissima di successo) e scegliendo sempre la soluzione più efficace per disinnescare il pressing della Roma di Gasperini.
Mkhitaryan, pilastro nello scacchiere di Cristian Chivu
La sua intelligenza non è stata solo offensiva; è nel lavoro di sacrificio che l’ex Giallorosso ha brillato di più. Ha coperto con diligenza la fascia sinistra, aiutando Dimarco e schermando le ripartenze avversarie con rientri fondamentali e contrasti vinti. La sua tenuta atletica è stata sorprendente, non mostrando segni di stanchezza nonostante abbia giocato l’intero incontro..
L’unico rammarico personale, per il numero 22 nerazzurro, è arrivato nel finale. All’85′, infatti, ben servito da Frattesi, Mkhitaryan ha avuto la palla del raddoppio, ma il suo tiro di prima intenzione ha accarezzato il palo, negandogli un meritato gol dell’ex e suggellando una delle sue migliori performance stagionali, valutata con un ottimo voto 7 dalle principali testate.
In sintesi, il centrocampista nerazzurro è stato la mente e i polmoni di un’Inter che, grazie al suo lavoro instancabile, ha potuto gestire i momenti di pressione e consolidare la vittoria. Se i meneghini sono tornati a condividere la vetta della Serie A, lo devono in gran parte al cervello e alla dedizione di questo straordinario “veterano” del campo.



