Lukaku, la rivincita col Napoli: “All’Inter mi diedero per morto, ma non parlo”
Romelu Lukaku si è aperto in un’intervista esclusiva a Goal.com, raccontando lo Scudetto vinto col Napoli come una rivincita personale. “Mi avevano dato per morto, per tre anni mi hanno messo una croce addosso”, ha detto il belga, riferendosi alle critiche post-Inter. La finale di Champions 2023 persa contro il Manchester City lo ha segnato: “L’ho vissuta male per un anno, non ho potuto dire la mia verità sull’addio all’Inter”. Lukaku, che ha scelto di rispondere sul campo, ha chiuso la stagione 2024/25 con 14 gol e 10 assist, decisivo nel 2-0 contro il Cagliari che ha consegnato il titolo ai partenopei. Il suo rapporto con Antonio Conte, “un padre calcistico”, è stato fondamentale per il riscatto.
La fine di una storia
Il gol contro il Cagliari, con un tunnel e un’esultanza rabbiosa, ha chiuso un cerchio. “Vincere due volte significa essere un vincente”, ha dichiarato Lukaku, che non odia l’Inter ma evita polemiche: “La gente non sa la verità, ma preferisco non attaccare”. Il suo legame con Napoli è profondo: “La città mi ha accolto, è casa”. Con 406 gol in carriera, il belga guarda avanti, ispirandosi a Benzema per fare la differenza a 32 anni. Ha elogiato Conte, insieme a Martinez, Koeman e Jacobs, come tecnico che lo ha trasformato. La stagione 2025/26, con il ritorno in Champions, è una nuova sfida: “Voglio divertirmi e alzare l’asticella”.
Il futuro a Napoli del belga
Lukaku ha anche toccato temi personali, mostrando il cellulare con la foto della madre che alza lo Scudetto: “È la mia rivincita”. La famiglia, presente in ogni momento chiave, lo motiva: “Non voglio che i miei figli vivano ciò che ho passato io”. Sul mercato, il Napoli punta a confermarlo, mentre l’Inter, con Chivu, cerca rinforzi come Lookman. Lukaku, concentrato sul presente, ha chiuso con un sorriso: “Il napoletano è difficile, ma ‘we, guagliù’ mi piace”. La sua storia di riscatto continua, con il sogno di un bis in Serie A e un exploit europeo.



