Thuram, un gesto fraterno sotto accusa
Il gesto di Marcus Thuram, che saluta il fratello Khéphren in tribuna dopo il gol al Torino, ha scatenato critiche pretestuose in Italia. Un semplice “ok” tra fratelli, con Khéphren alla Juventus e Marcus all’Inter, è stato definito “sospetto” o “inopportuno” da alcuni tifosi e commentatori. Questa polemica da bar sport ignora la realtà: i legami familiari superano le rivalità calcistiche. Marcus e Khéphren, cresciuti con valori solidi, hanno condiviso un momento di gioia, come è naturale tra fratelli. Criticare questo gesto appare assurdo, soprattutto quando il calcio italiano tollera silenzi su operazioni di mercato opache, come le plusvalenze di Liguori, Palmieri e Manzi del Napoli, valutati 19,9 milioni senza mai giocare al Lille. La vera incoerenza è puntare il dito su un gesto umano, ignorando questioni più gravi.
Plusvalenze, il vero scandalo ignorato
Mentre un gesto fraterno tra i Thuram diventa argomento di dibattito, operazioni di mercato come quelle del Napoli passano sotto silenzio. Nel 2020, il trasferimento di Osimhen al Napoli ha generato plusvalenze per 19,9 milioni grazie alle cessioni di Liguori, Palmieri e Manzi al Lille, valutati rispettivamente 4, 7 e 4 milioni nonostante il loro valore reale fosse nullo o minimo. Questi giocatori, mai scesi in campo in Ligue 1, sono stati girati in prestito in Serie C e D, alimentando sospetti di plusvalenze fittizie. Simile il caso di Zalewski, ceduto dalla Roma con una plusvalenza di 11 milioni dopo due mesi. Perché tanto clamore per un saluto tra fratelli e nessuna indignazione per operazioni finanziarie dubbie? Il calcio italiano sembra scegliere male le sue battaglie.
Valori familiari contro ipocrisia calcistica
Marcus e Khéphren Thuram rappresentano un esempio di valori familiari che il calcio dovrebbe celebrare, non criticare. Il loro legame, evidente nel gesto di Marcus dopo il gol, è stato applaudito da molti su X come un momento che “fa bene al calcio”. Eppure, alcuni hanno visto in quel saluto un’ombra di scorrettezza, dimenticando che lo sport non annulla i rapporti umani. Intanto, il silenzio sulle plusvalenze gonfiate, come quelle del Napoli per Liguori, Palmieri e Manzi o la cessione di Zalewski, rivela un’ipocrisia diffusa. Pretendere che un padre scelga tra i figli o che i fratelli si ignorino è assurdo. L’Inter di Chivu, con il 5-0 al Torino, ha mostrato forza, ma il vero messaggio è quello dei Thuram: la famiglia viene prima di tutto.



