La vittoria dell’Inter dimostra che la seconda stella passa da San Siro, passa dal derby di Milano. Un derby da stravincere…
Che sia buona la terza? A San Siro c’è stato un momento in cui dagli spalti è piovuto un poderoso coro in onore di Simone Inzaghi: il tecnico piacentino saldo ai comandi dell’Inter si gode una squadra che gioca a memoria, che corre e combatte su ogni pallone e che sta inserendo con giudizio i nuovi elementi acquistati nell’ultimo mercato (per ora solo due da titolari: Sommer e Thuram).
Che sia dunque buona la terza occasione, per acciuffare lo scudetto e cucirsi quella seconda stella ambita anche dagli eterni rivali cittadini del Milan? Con Inzaghi e la sua Inter non si sa mai: i trofei da partite secche sono quasi ordinaria amministrazione, le lunghe marce un po’ di meno.
C’è la Finale di Champions a dare certezze e nuova autostima, ma c’è anche quel Campionato da dodici sconfitte incassate.
Al momento l’aria che tira è fresca e, soprattutto, differente: Monza e Cagliari (le cosiddette “piccole” capaci di creare problemi nella stagione scorsa) sono state archiviate in scioltezza, l’osso duro Fiorentina (spesso una cartina di tornasole per le aspirazioni di campionato nerazzurre) è stata addirittura schiantata.
Marcus Thuram ha segnato un gol da vero centravanti, ha aggiunto al repertorio della gran serata un assist e un rigore procurato. Ma ha anche gettato alle ortiche due o tre occasioni preziosissime. Ecco, col Milan queste sono cose da evitare. L’innesto dell’attaccante francese prosegue alla grande e solo il Derby dirà se è il caso, davvero, di consegnare ai ricordi la coppia LuLa per la nuova ThuLa.
Inter, il derby di San Siro una prova di forza per dominare Milano…
Inter, la seconda stella passa da San Siro, dal derby di Milano
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Il popolo nerazzurro ora ha una manciata di giorni (la pausa delle Nazionali) per ipotizzare gli innesti futuri, a cominciare da Pavard in difesa (ma per il Derby un cuore nerazzurro come Darmian certo deve partire titolare). Quel che è sicuro è che le due sfide fondamentali dell’Inter per questa stagione saranno due: la prima è conquistare quella benedetta continuità in campionato (non sono più ammessi crolli verticali), la seconda è riuscire a distribuire quei (almeno 30) gol che se ne sono andati con Lukaku e Dzeko, nei piedi e nella testa di Thuram, Arnautovic,
Sanchez e quella ciurma preziosissima di centrocampisti composta da Calhanoglu, Barella, Frattesi, Klaasen (lui dice che segna spesso, vedremo), Dumfries, Cuadrado, Mkhytarian. Il tempo dirà.



