Intervistato per il 116esimo compleanno dell”Inter Massimo Moratti conferma l’arrivo a breve di Steven Zhang a Milano
Massimo Moratti, ex presidente dell’Inter, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Gian Luca Rossi nel giorno del suo 116esimo compleanno. Diverse sono state le tematiche dal presidente del Triplete: tra dolci vecchi ricordi e il presente attuale. Massimo Moratti ha avuto modo di esprimere anche il suo parere sull’attuale presidente Steven Zhang, tornando anche sul suo ritorno dopo anni ad assistere a un allenamento della squadra.
Così si è espresso l’ex presidente dell’Inter nell’intervista rilasciata a Gian Luca Rossi:
Zhang? Ci ho parlato via video, è stato molto gentile come sempre: ci siamo dati appuntamento per quando tornerà a Milano, non mi ha detto quando ma mi ha detto che lo farà presto. E’ estremamente gentile e accogliente, ha fatto organizzare molto bene l’invito che mi hanno fatto: è stato affettuoso e simpatico, qualcosa che mi rimarrà nel cuore.
L’intervista prosegue con un passaggio su chi Massimo Moratti avrebbe attualmente portato all’Inter se fosse stato ancora il presidente. Oltre i soliti nomi “impossibili” è uscito un nome più alla portata che l’Inter sfiderà nella trasferta di Bologna, allenato da un ex calciatore dell’Inter sotto la gestione Moratti.
Così si esprime l’ex presidente dal 1995 al 2013, anno in cui cedette la società a Erick Thoir, in questo passaggio:
Chi avrei portato all’Inter oggi? A me piace molto Zirkzee: gioca con una semplicità, come un grande con i bambini. Detta il tempo a tutta la squadra, ha una facilità di movimento in campo: io lo trovo un giocatore fantastico. Sarebbe scontato dire Mbappé, lui è fantastico: uno dice un giocatore che potrebbe portare, penso sia impossibile spostare Mbappé. Io andrei a vedere volentieri una partita se ci fosse in campo Zirkzee.
L’ex presidente dell’Inter Moratti annuncia Zhang a Milano
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Infine, Massimo Moratti conclude l’intervista rispondendo al paragone tra due tecnici importanti nella storia nerazzurra. Per una volta il metro di paragone non è Jose Mourinho, allenatore vincitore del Triplete sotto la presidenza di Massimo Moratti, ma Roberto Mancini. L’uomo che ha dato avvio al ciclo dei 5 scudetti consecutivi tra il 2005 e il 2010. Il discorsa scivola in un parallelismo tra lui e l’attuale allenatore nerazzurro Simone Inzaghi.
Così si esprime sull’argomento il figlio di Angelo Moratti, ex presidente nerazzurro:
Inzaghi come il primo Mancini? Può darsi che ci siano somiglianze, ma caratterialmente sono diversi: Mancini era di un’emotività notevole e quindi bisognava stargli vicino perché mi faceva piacere condividere le sue ansie. Gli sono molto grato, ci ha fatto fare il salto di qualità con una bella squadra. Inzaghi ha delle grandissime doti, ha scelto giocatori giusti e ha messo a posto la difesa facendola sentire forte ed esperta. Ha un grandissimo merito.