Il padre dell’allenatore dell’Inter, Giancarlo Inzaghi, ha rilasciato un’intervista alla Repubblica per commentare i successi da allenatore del figlio Simone. Il 77enne piacentino ha raccontato le sue sensazioni durante e dopo Inter-Barcellona e qualche segreto sul figlio, e sul suo rapporto con i giocatori. “Per la finale di Champions mi servirà lo Xanax” dice scherzando, alludendo agli sbalzi d’ansia provocati dalla partita in semifinale.
Signor Inzaghi, il miracolo è accaduto.
“Il miracolo l’ha fatto Marina, mia moglie! È tutto merito suo se Simone e Filippo sono come sono. Gli amici mi chiedono come faccio a dormire con due figli così, e io mica lo so. Mi fanno divertire da quando avevano 16 anni, e io oggi ne ho 77. Sono stato proprio un papà fortunato“.
Come ha dormito martedì?
“Dormo con una pastiglietta di Xanax da 0,50, l’ho presa dopo Inter-Barça. Poi ho dovuto aggiungere nove gocce di Minias. I ragazzi hanno dato l’anima per Simone, se lo merita. Tre volte aveva chiesto a Lautaro: “Toro, te la senti?”. E lui: “Ma certo, mister”. Ha giocato con una gamba sola, e Frattesi si era allenato solo la mattina. Formidabili, e non sono neanche giovanissimi. Al completo non hanno paura di nessuno, se ne mancano un paio possono perdere con chiunque. Per la finale aumenterò le dosi di ansiolitici ad un grammo” – scherza il signor Inzaghi.
LEGGI ANCHE – Inter, calcisticamente scorretto: la rivincita di Francesco Acerbi
Cosa le ha detto Simone?
“Che è la rivincita dell’esperienza. L’Inter gli aveva proposto: ti prendiamo due ventenni e tu li fai crescere. Lui ha risposto: bravi, così se non vinco il primo anno mi mandate via. Mio figlio è empatico, e i suoi giocatori lo adorano anche quando gli grida dietro. Era così anche con gli Allievi della Lazio. E i suoi centravanti spaccano: Immobile vinse la Scarpa d’oro. C’è chi mi dice: eh, quest’anno si può anche non vincere niente. E io rispondo: ma Simone ha già vinto tutto! Gli altri lo guardano in tivù, mi sembra. E l’Inter ha guadagnato 140 milioni, 15 solo dall’ultimo incasso. Una partita del genere non ci sarà mai più.”
Andrà a Monaco?
“Mai! Non posso abbandonare il mio divano portafortuna a San Nicolò: tapparelle abbassate, whiskino, una sigaretta, poter dare dei nomi a tutti perché tanto non mi sente nessuno. Le partite le vedo da solo, anche se a San Siro ho l’abbonamento in tribuna d’onore accanto a La Russa e al sindaco. Ci sarò andato tre volte“.
Giancarlo Inzaghi è orgoglioso dei suoi figli. Ma non disdegna anche una piccola frecciatina ad un altro allenatore di Serie A, Giampiero Gasperini. “Che orgoglio smisurato per i miei bravi ragazzi, mai una polemica, mai una grana, mai una parola fuori posto. Così erano da calciatori, così sono da mister. Mica tirano le bottigliette addosso a voi giornalisti, loro, come fa qualcuno. Ma la Dea, la Dea qui, la Dea là…“.