Il montepremi totale ha numeri da capogiro: 1 miliardo di dollari ( circa 865 milioni di euro). Questo è quello che la FIFA ha messo sul piatto per il Mondiale per Club e l’ Inter deve, di fronte a ciò, ragionare da azienda. Si potrebbe dire che l’ interesse dei club si sia comprato con i soldi e non sarebbe sbagliato affermarlo; tuttavia è meglio fare e pentere che farsi e pentirsi. Sì, perché l’ Inter con questa competizione potrebbe guadagnare una cifra esorbitante: 1.75 milioni di euro a vittoria, 6.56 milioni per il passaggio del turno agli ottavi di finale e così via. Insomma, per farla breve chi vince il Mondiale per Club potrebbe incassare una cifra intorno ai 110 milioni di euro.
Il grano, detto nella maniera più spicciola, è ciò che suscita più interesse e questo è un dato di fatto. Nel mondo del calcio, soprattutto negli ultimi anni il fattore economico è ciò che ha regnato sovrano, più della passione dei tifosi, più delle condizione precarie dei giocatori. Detto ciò, oltre al “Dio denaro”, l’ Inter grazie al Mondiale per Club ha l’ opportunità di riordinare idee e trovare piacevoli sorprese. Pio Esposito è un esempio lampante.
Come la filosofia cinese insegna, bisogna trovare lo Yang (bianco) nello Yin (nero). Tradotto, bisogna trovare il bene nel male, l’ Inter con il Mondiale per Club lo sta facendo bene. Oltre a Pio Esposito la sorpresa positiva interista risponde al nome di Petar Sucic. Il croato è l’ ultimo acquisto nerazzurro, il quale ha messo in mostra nelle ultime uscite americane qualità tecniche e tattiche ammirevoli. Dunque se si doveva onorare la competizione a prescindere dal “grano”, i nerazzurri lo stanno imparando a fare. Nel mentre il Fluminense è la squadra da battere e nella bieca sostanza i 6.56 milioni di euro sono i soldi da incassare.
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